Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
libertà e la elasticità suscettibili, e gridai loro, volgendo i miei occhi verso l'alto: «voi altri cessate la vostra discor.dia. Avete ragione tutt'e due; poiché, a ciascuno ella .aveva promesso il suo amore; di conseguenza, vi ha in gannati insieme. Ma, non siete i soli. Inoltre, vi ha spo gliati della vostra forma umana, prendendosi crudel mente gioco dei vostri più santi dolori. E, voi esitereste .a credermi! D'altronde è morta; e lo scarabeo le ha fatto . subire un castigo di incancellabile impronta, malgrado la pietà del primo tradito». A queste parole, essi misero fine alla loro disputa, e non si strapparono più le penne, né i lembi di carne: avevano ragione di agire così. Il _ granduca di Virginia, bello come una dissertazione sul la curva che descrive un cane correndo dietro al padrone, sprofondò nei crepacci di un convento in rovina. L'av voltoio di agnelli, bello come la legge dell'arresto dello sviluppo del petto negli adulti la cui propensione alla crescita non è in rapporto con la quantità di molecole che il loro organismo assimila, si perse negli alti strati dell'atmosfera. Il pellicano, il cui generoso perdono m'aveva causato molta impressione, perché io non lo trovavo naturale, riprendendo sul suo poggio l'impassi bilità maestosa di un faro, come per avvertire i navi ganti umani di fare attenzione al suo esempio, e di pre servare la loro sorte dall'amore delle maghe fosche, guar dava sempre dinanzi a sé. Lo scarabeo, bello come il tremito delle mani nell'alcolismo, spariva all'orizzonte. Quattro esistenze di più che si potevano cancellare dal libro della vita. Mi strappai un muscolo intero nel brac cio sinistro, poiché non sapevo più cosa facevo, tanto mi trovavo commosso davanti a questa quadrupla sven tura. E, io, che credevo che fossero delle materie escre menziali. Che gran bestia che sono, va. Lautréamont, traduzione nostra. Cfr. anche Opere com plete, pag. 312-324, Torino 1967.
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