Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
sinistro di Justine, attraversato il suo cuore, e uscito dal centro del ventre, ha partorito il senso. Madame de Lorsange-Juliette è conquistata al distac co alla terra, entra « exemple et édification » nel cielo delle Carmelitane. Dove la pratica dell'interpretazione può estendersi dalla sorella a tutti gli uomini: « exemple et édification». Ma diversamente da Valcour piegato alla visione celeste di Aline, diversamente da Franval ricon quistato dal pentimento dall'incesto con la figlia al l'amore purissimo della moglie, diversamente da Sain ville incantato dalla grazia franca di Lénore la donna compagna sempre presente e sempre altrove, Monsieur de Corville, un occhio al cielo sì, ma un occhio a ses amis, passa dalla politesse alla politique, per la fortune di que sti, per quella del popolo e per la propria. E la storia di Juliette può non finire così. Il suo futuro la ritrova in fatti pochi anni più tardi riscritta nella doppia narra zione Justine e Juliette. Ancora Justine racconta le sue sventure e la sua virtù. E intorno a lei Aline diffonde lette-re e Lénore racconta. L'Alissa di Gide condanna il fidanzato al proprio amore, Beatrice può conoscere solo la luce azzurra del Paradiso, Laura non è ancora la bi savola di Sade. Ma ecco che Juliette esce dal racconto. Armata del fallo che non fa di lei un uomo perché è artificiale ma che la salva dal cielo della sincerità, della traduzione universale, passa più veloce del racconto. L'orecchio è travolto dalla rocambole di un intrigo in cui le parole non bastano al discorso. C'è un vol, un furto continuo di gioielli, di piacere e di sangue , di amicizia tradita, di tempo, di terra sotto i piedi. Il « tout dire» è doppiato dall'inganno deliberato. E questa volta il récit di Justine non è interpretato, ma interrotto, i due tomi Justine e Juliette si fronteggiano ora, non è più orecchio e raccon to, il fulmine non passa dal cuore, la bocca si scontra con l'artificio-fallo-Juliette, la saetta penetra nel cavo ora- 29
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