Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
che racconta il récit, Justine non racconta ancora), un gruppo di«figure» esce da una carrozza in arrivo, trabal lante sul selciato sconnesso del cortile della locanda. So no figure in costume, il commerciante, la tenutaria di case d'appuntamento, l'abate. Da una finestra Madame de Lorsange e Monsieur de Corville assistono allo spet tacolo e fanno scommesse sul genere dei personaggi che stanno via via per apparire. Ed ecco Justine, la prigio niera che imprigiona la loro attenzione. Justine, sotto il nome di Thérèse (e Madame de Lorsange non è che Juliette sua sorella) traduce in parole per gli ascoltatori le «scenes» della sua, dice lei, irripetibile vita. Ma è la ripetizione della vita di Justine che farà nascere dal l'ancora ignota Madame de Lorsange, una nuova figura: Juliette. Distaccamento femminile rosso Certo, già ora, la narrazione di Justine è impossibile senza l'orecchio di Madame e di Monsieur. Ancora uffi. cialmente invisibili a lei, perché nascosti sotto altro no me, silenziosissimi come ogni vero analista, ma ben pre senti nel racconto. «Madame», e voi «Monsieur », che mi ascoltate. Non scandalizzatevi. Credetemi. Tristissi ma. Fui costretta. Senza famiglia, né amici, né secours. Vi dirò, non vi dico, ascoltatemi e completate voi ciò che io taccio. Ma l'orecchio di Madame, e Justine Thérèse lo sa-non lo sa, è orecchio di sorella, non più sola, la famiglia ritrovata, per caso? in una locanda di passaggio. La domanda di completare ciò che per pudore si tace, con la propria immaginazione che giustamente si sup pone assai più lubrìca della parola, affretta lo sciogli mento finale. L'analisi interminabile trova la sua fine, ri condotta nel rassicurante palcoscenico dell'intepretazio ne familiare . Orn, dice Madame de Lorsange - Juliette, 27
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