Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

scambiano bigliettini, scrivendo sempre di nuovo il ro­ manzo epistolare che consacra il ritorno. Ma l'occhio ha i suoi diritti: da una fessura nella parete Justine assiste a una strana lezione. Il maestro, Rodin, associa alla pro­ fessione di insegnante quella di chirurgo. Egli taglia per­ ciò in due la classe, da una parte i bambini dall'altra le bambine. Non esistono classi miste. Ma questa operazio­ ne non è sufficiente. In un'aula speciale, alunni e alunne, uno per volta, sono sottoposti a punizione. Una bambina è falsamente accusata di aver passato un biglietto a un compagno, motivo sufficiente perché le vengano bendati gli occhi e le sue grazie siano offerte alla contemplazione e allo strazio dei desideri di Rodin. Così lo sguardo ri­ sponde allo sguardo. La nudità dei corpi adolescenti ri­ sarcisce la putrefazione del corpo insegnante. Tutto que­ sto avviene già, nella scuola e nella società: le aule, le stanze, le case, le fabbriche sono già camere di tortura oltre che luoghi di ammaestramento al comunicare. L'in­ vidia dello sguardo non fa che separare, chirurgicamen­ te, ciò che è già separato, divisione del lavoro e divisione in classi, e abbottonato ideologicamente. La strategia del- 1'occhio è l'erede della storia dell'occhio nella transizione al comunismo. Tra la storia e la strategia passa la dif­ ferenza che intercorre tra le due Eugénie, quella di Fran­ val e quella di Mistival, di Sade. La prima è sottratta alla madre e segregata in compagnia del padre che la educa, oltre che a tutte le scienze, alla libertà dell'amore incestuoso. La visione funebre del cadavere della madre vota al fallimento questo esperimento pedagogico anco­ ra basato sull'amore e Franval pentito si farà monaco. Ai due princìpi della separazione e segregazione, si ag­ giunge, per Eugénie de Mistival, quello dell'irrisione: la madre è risparmiata e le viene cucita accuratamente sia la vagina che il culo con un grosso filo rosso incerato. Sottrazione, segregazione, irrisione, l'intimità della cop- 22

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