Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

tare quelli che li perseguitano; e quando si incontrano, la lezione non procede certo meglio» (J.J. Rousseau, Emilio, Firenze, 1967, p. 445). E' importante che la classe abbia occhi, occhi per vedere l'impotenza del sapere del­ l'inscenante, di colui che per -il rimando al sapere, della casa e dell'istituzione, inscena Ja parodia della propria insipienza del desiderio. L'insegnante moderno non può che predicare la rivoluzione sessuale, la liberazione dei flussi desideranti, la sciolta dei desideri che si incontrano all'interno dei muri sporchi dell'istituzione, aula, di scuo­ la o di tribunale, camera di tortura. I muri sono sporchi -di sangue, Cile, o di merda, cesso, prigione. Ma ogni com­ plicità, tra torturato e torturatore, è esclusa. A doman­ da risponde, l'interrogato della polizia, ma l'occhio con­ tinua a velare la vagina della nuda. La voce oscena del­ l'inscenante incontra inesorabilmente l'occhio e la sua storia di emigrazione sull'asse inflessibile del corpo. La lezione di anatomia - è necessario che repressione e controrivoluzione abbraccino prima e dopo l'ora di scuo­ la lo spazio della classe (delle classi) - incontra la sto­ ria dell'occhio: barra tra significante e significato, auto­ nomia del significante, lavoro del sogno, sovversione del soggetto. Il desiderio dell'inscenante è respinto, dallo sguardo, dalla moltiplicazione degli occhi sul corpo fem­ minile della classe: la voce chiede oscenità, flusso di merda e di urina, ma lo sguardo risponde pornografia, resistenza all'invasione della curiosità sapiente; la sfi­ da è da giocarsi in piazza dove la massa dai molti occhi dovrà incontrarsi con la polizia e l'esercito, la massa disciplinata, cieca agli ordini della violenza imperativa, in cui si ricompongono le membra sparse della voce insegnante. La lezione inscenata a scuola si insegna nel conflitto sociale, fuori dalle aule, nello spazio aperto dallo sguardo, per la verifica effettuale dei poteri. La voce gonfia lo spazio scolastico, spazio del dialogo, delle riforme, degli aggiornamenti dell'ultima ora, dell'ultima 16

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