Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
Queste recensioni Un comunista si aggira per i dedali stretti di una vec chia città che - Wittgenstein docet - è poi il linguaggio. Il comunista in questione è Mario Spinella e ci diver te subito ricordare che quando uscì Conspiratio Oppo sitorum le trombette nostrane si esercitarono a svelare la «patente» allegoria politica (è una storia di vecchie talpe) saltando a pié pari quella citazione delle Investi gazioni che del libro era la chiave, insieme alla vecchia talpa {«Il nostro linguaggio può essere considerato come una vecchia città»). A rincarare la dose, Spinella aveva aggiunto: « I personaggi e gli eventi di questa narrazione sono immaginari. Qualsiasi riferimento al reale è da escludersi categoricamente». La sordità a quell'avverti mento trova un'eco adesso nella sordità alla sua prote testa che il suo nuovo libro Memoria della Resistenza non è un libro di letteratura. Una sordità generalizzata ad ogni possibile dissonanza del simbolico dal reale. Gli è che i poliziotti del signor prefetto (per la cui imbecil lità vedi in questo numero Parodia e palinodia) credono sempre che « nulla, per lontano che una mano possa nasconderlo nel ventre della terra, vi sarà mai nascosto, poiché un'altra mano può raggiungervelo, e che ciò che è nascosto non è mai che ciò che manca al suo posto, come si esprime la scheda di ricerca di un volume quan- 148
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