Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

è connessa alle altre attività pratiche» 40 • La compren­ sione del processo storico come unità dialettica è già insita in questa ri-definizione brechtiana del realismo, poiché con essa si mira a superare «la forma più alta della contraddittorietà» 41 , vale a dire la cristallizzazione di soggettività e oggettività in due sfere separate e con­ trapposte l'una all'altra come «arbitrio» e «reificazio­ ne», «spirito» e «natura», «libertà» e «necessità». Su questa linea il realismo non può essere concepito come risultato di un atteggiamento deducibile da un «confronto meccanico tra il «fattore» economico e quello ideologico» 42 ed eretto a norma, bensì come mo­ dulo operativo inserito in un processo i cui risultati sono sempre il prodotto di una interrelazione reciproca, la sintesi concreta di una dinamica ideologica e della sua base reale. «La cultura, dunque la soprastruttura - scrive Brecht - non deve essere considerata come cosa, possesso, risultato di uno sviluppo, rendita convertita in lusso dello spirito, bensì come fattore che sviluppa se stesso (ed eventualmente che non produce soltanto rendite) e soprattutto come processo» 43 • Al di là del­ l'ipoteca moralistica d'ascendenza kantiana gravitante sulla contrapposizione in Lukacs tra ideale umanistico e distruzione pratica di esso nella società borghese, que­ sto nuovo concetto di realismo non si presenta in alcun modo incontaminato dalla decadenza. E Brecht dichiara apertamente di appartenere anch'egli a quest'ultima, nel­ la misura in cui la stessa rottura del tradizionale invo­ lucro protettivo di un realismo codificato sui grandi mo­ delli ottocenteschi lo espone a quella compresenza dia­ lettica di «declino » e «ascesa » che non è possibile tene­ re divisi «con le date del calendario». In una pagina del suo Arbeitsjournal 44 Brecht osserva che le sue Poesie di· Svendborg rispetto al Libro di devozioni domestiche rap­ presentano un'ascesa e una caduta al tempo stesso. Pur essendo, infatti, queste ultime, «più unilaterali, meno 132

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