Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

camente fluido nel senso che le forme di coscienza non fanno corpo con la realtà, bensì viene definito in ter­ mini di correttezza epistemologica, in funzione di una contrapposizione esemplare tra realismo e decadenza. Questo antagonismo tende a irrigidire, da un lato, il paradigma realistico come « riproduzione della visione del mondo nella totalità delle sue determinazioni sog­ gettive e oggettive» e quello di decadenza, dall'altro, inte­ sa come « una dissoluzione della forma oggettiva in sog­ gettività» 23 • La perdita di totalità non è vista da Lukacs come il risultato di una condizione storico-oggettiva in cui si trova la lotta di classe, bensì essenzialmente come un modo d'essere della soggettività decadente per il quale la « deformazione appare come lo stato normale del­ l'uomo, come principio formale determinante, come solo adeguato contenuto dell'arte» 24 • Il limite insormonta­ bile dell'avanguardia (e delle sue tecniche) nei confronti del realismo starebbe dunque, per Lukacs, nel fatto che questa esprime una forma falsa e perciò deformante di conoscenza, un campo di possibilità puramente astrat­ te. L'equazione metodologica di falsità e parzialità-uni­ lateralità nella forma della conoscenza sta alla base di questa teorizzazione. Lo stesso Lukacs riferisce alla « si­ tuazione di classe» della borghesia quella separatezza dalla totalità che è il connotato della falsa coscienza, ma riserva stranamente proprio al realismo borghese dei grandi narratori dell'Ottocento il privilegio di poter sormontare la contraddizione oggettiva di classe. La pos­ sibilità che Lukacs riconosce a questa letteratura rea­ listica di realizzare attraverso la mediazione del ' tipico ' una comprensione delle leggi generali della società non può equivalere dunque in alcun modo al momento della lotta ideologica per il disoccultamento del carattere clas­ sista della società borghese, ma soltanto al livello di astrazione raggiunto dalla specificità universalizzante del linguaggio artistico. E' in virtù di ciò che l'opera 125

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