Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
sguardo che si perde nell'eterno naturale dell'ideologia. L'insegnante non ha interlocutore, alla sua parola rispon de lo sguardo che la respinge nel silenzio della visione disattenta. Parola e visione non parlano lo stesso lin guaggio. La parola fissa il punto in cui il soggetto si reperisce all'interno delle sue condizioni di esistenza, lo sguardo dilaga nell'area in cui è solo questione di esistenza, struggle for life, fine dell'ora, e la signoria della morte colma il disavanzo del plus-valore con l'ecce denza della sopra-v-vivenza. Il maestro insegna Marx, ma l'allievo impara Darwin. Nessuna fatica in seguito sarà maggiore a quella di attendere il suono di un cam panello, e la sirena di mezzogiorno sarà un compenso sufficiente del pluslavoro erogato al mattino. L'inse gnante parla la lingua di terra, non dispone di altra lin gua, e nell'ora di scuola la terra è l'area di espansione della Germania . Il travisamento di Nietzsche è inevita bile, e quello di Hegel, ogni pensiero è annuncio e pre parazione del nazismo, si giustificano le teorie della « di struzione della ragione », le farneticazioni cattoliche sul deragliamento dell'umanità dopo San Tommaso, o quel le marxiste-umaniste sull'irrazionalismo e la decadenza borghese, dal momento che l'ora di scuola si salda con l'ora di lavoro. Effettivamente il capitalista non si appro pria che dell'ultima ora di lavoro, e ogni ora è l'ultima dal momento che si darebbe la vita per non ascoltare le chiacchiere dell'insegnante o per affrettare prima di sera il silenzio della macchina riproduttrice. Tra le suppellettili scolastiche vi sono dunque anche la voce dell'insegnante e lo sguardo degli studenti. E' lo sguardo della classe a provocare la separazione della voce dal corpo. Ogni lezione è una lezione di anatomia in cui l'insegnante è lo stesso cadavere steso sul tavolo. Il cadavere è osceno, ma i discepoli non lo guardano: il loro sguardo è diretto oltre il quadro in cui il corpo nudo offre lo spettacolo della sua turpe decomposizione. Il 12
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