Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974
, della Crudeltà è indubbiamente meno una scena quanto uno spazio di produzione della storia, « un'organizza zione materialistica» per riprendere i termini stessi di Artaud, « di cui Lenin aveva già cominciato l'applica zione con una giusta crudeltà» (s.n.). Che ci possiamo fare se oggi ancora questo spazio si situa al nostro Orien te? E' un dato di fatto, che sarebbe derisorio e perico loso ignorare oltre. Artaud, con profonda lucidità, lo annunciava. Insomma, non vedere che cosa è in gioco -su questa base rossa rivoluzionaria che è la Cina attuale, -è, con lo stesso identico gesto di accecamento, conti- nuare a non leggere Artaud. E', in altro modo e su tut t'altro piano, tentare la sempiterna riduzione contro la quale l'autore di Chiote à l'esprit insorgeva, e che con siste, « del culo, della merda e della croce», nel non conservare che la croce rigettando ciò che non ha mai , cessato di accompagnarla: il culo, la merda. L'oriente: oggetto, nella nostra cultura occidentale, -di una rimozione sistematica che ha assunto svariate modalità; o ignoranza, disprezzo, svalutazione, oppure una sopravvalutazione idealizzante, non di rado pros sima al misticismo. Per Hegel, che fa ricorso a una metafora spaziale, astronomica, l'oriente è « terra del · cominciamento (...) età infantile della storia» che non -può « cambiare da se stesso»; « il soggetto non riesce a liberarsi dall'unità compatta e affermarsi nella sua libertà soggettiva». Nell'impero cinese « l'individuo è moralmente sprovvisto di personalità propria (...) Lo -stato orientale non è vivo che nell'espansione verso lo esterno, nulla in esso è stabile, e ciò che è solido è pie trificato». All'estremo opposto, il mondo cristiano del l'Europa occidentale, raggiunge « il principio più alto, la conoscenza dello spirito e della sua profondità»; ·« l'oriente... non entra nel movimento della storia. E' all'altro estremo, in occidente, che la storia ha luogo». Come si vede, Hegel mette a punto tutto un apparato 75
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