Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974
sua lettera ai Rettori delle università europee, lettera di cui si possono riprendere oggi tutti i termini tanto rimangono di scottante attualità, e tanto più che trova vano già il loro prolungamento in un interesse appas sionato di Artaud per una fra le civiltà più materialisti che d'Oriente, la civiltà cinese. «Nessuna civiltà che sia più razionale della civiltà e la cultura della Cina che han no spinto all'estremo la dominazione della natura ma al solo fine di spegnerne l'oscurità. Nessuna traccia di occultismo e neppure di misticismo nelle concezioni razionali della Cina. Tutto vi è reale, e il reale in esse è concreto». Per Artaud, l'oriente, particolarmente la. Cina, non ha niente del luogo astratto, chiuso, fuori del la storia, al contrario è il luogo concreto, materiale con traddittorio, il luogo non di uno sparpagliamento ma di un raggruppamento di forze vive, taglienti, un luogo di densificazione, di coesione inaudita, e ben visibile per gli occhi di «chi sente in se stesso le cose rifarsi,. di chi si attacca e fissa al cominciamento di una nuova realtà». Ciò che l'autore delle Lettere dal Messico era . andato a cercare in terra india e che parve deluso di non trovarvi veramente («Sono venuto in Messico, scri veva Artaud, in cerca di uomini politici, non di artisti ») (S.n.) non è forse oggi un avvenimento come la Rivolu zione Culturale Proletaria in Cina che lo realizza? All o stesso tempo, organizzazione inedita dello spazio attra verso una partecipazione nuova delle masse, messa in azione di una «idea materialistica dello spirito», di struzione applicata, «intensa liberazione di segni», in surrezione sistematica, concezione rivoluzionaria della cultura. «Attendiamo insomma dal Messico un nuovo concetto della rivoluzione (s.n.), scriveva Artaud in uno degli articoli destinati alla stampa messicana. Quel nuo vo concetto di rivoluzione occorrerà attendere una tren tina d'anni prima che cominci a trovare, altrove, non in Messico, il suo luogo di applicazione. E il Teatro 74
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