• • PENSIERO E \i"OLO.N1A' conquista delia costituzione, si calcò sul 111odello francese deil'epoca di Napoleone 111, il quaLe, non concepiva il parlamento che come uuo stru1nento di pii1 in mano del governo. Tale çostituzioue non te11~1econto della volontà degli italiani, fu imposto 1} ~ r diritto di conquista; risorgimento, ma solo .., metà; annessione, non libei:azione. L'essenziale del si&tema era nella prevalenza assol-uta assegnata al potere esecutivo. Una volta es-finte le generazioni . uscite dal Risorgimento con tra,dizione rivoluzionaria, le conseguenze di tal vizio d' origine si fecero sentire più forti; e alla fine sboccarono nel fascismo. .... 1\-Iolto efficace è-la critica dello Zuccarini a.l par_ ln.mentarismo. In certi punti la . ua c-ritica si direbbe ~uasi anarcliica: « l'elettore compie nell'atto stesso in oui sceglie il proprio ra1 ppresentante in · Parlarnento una vera e proria abdicaziorie cli po... ttri, dopo di che per qualche anno non avrà piii , oce in c.apitolo, non avrà modo alcuuo di far valere Ja propria volontà: dopo il voto egli è Tes nul~ liu., ». La· elezioni non erano una e ·pres ione della volontà popolare. nè col suffragio ristretto nè con quèllo universale, nè_ col oollegio uninominahe nè colla rappresenta~za protporzionaJe. J l funzi-0na1nento del parlamento, n1ostrato dallo Zuccar1ni in tutta la sua vuotaggine e i111pote11za. si riduceva. ne-1 sostenere o sbalzare di seggio uri 1n1n1steru. Non aftrin~enti sono pa ati in esan1e Ja burocn1z1a, i cosidetti poteri irresponsabili, il centralfon10 economico e 1ìnanziario, il ritornlis1110 opportunista e proca~cia_nte, il quale ultimo ha non poca rerespan8abilità ctel forinarsi dell'attuaJe spirito accomodante di una parte delle mas e e delle nnnoranze politiche di OP'posizione parla1neutai'le. l\lolto del libro è dedicato al fascismo, allo studio ctegli eiementi del suo succe~so, a I la sua evoluzione, ai nuovi sviluppi,. specialn1ente dalla sua ascesa al poter.e in avanti. Su qualcosa io vorrei fare· delJe riserve; nia . anche qui, per cose di poro ri'hevo A transitorie. Vi sono in cambio o servazioni e affer ... mazioni_ coraggiose quanto veritiere; e ne va data lode all'autore. E' un po' difficile, a tal proposito, entrare in particolari. Lo Zuccarini d1vide l'esperiment-0 fascista in tre periodi:. 1. dalla n1arcia su Roma alla fine del 1924, in oui il fascismo fu in- ~rto e spesso transigente; 2. dai primi del 1925, con la riforma antihberale; 3. la p(!litica de,I sindacalismo statizzato iniziata che non è molto tempo. L'autore passa in rassegna tutte le },2ggi «. fa.- scistissime » ed inoltre .studia la concezione delto '-'tato .aindacatista., derivandone la ~onclusione che ' questo ci porterebbe assai più indietro. La conclusione del Jibro è, da un lato, che 111. ibl"oec Gino dittatura cloveva esser,e, l' inev1tabiJe sbocco del SJiterila politico che dura in Italia <la c:inquant·auu1; e dall'altro che ritornare al passato sjgn11icllerebl\8 ricominciare lo stesso eido. per fin ire neJlo stesso sbocco, e che pe,r rompere il circolo vizioso non v'è che la soluzione repubblicana in senso fe<lerallsta ed antiaccentratore. In principio d1 queste no~e abbiam detta qualcne riserva a tale proposito. L? Stato fede,ra1e non cessa dall'essere uno Stato. Pure, la critica dello Stato accentrato ·dà modo allo Zuccanni <Ii, aire molte verità sacrosante, e;he non si ripeteranno mai abbastanza. L'accentramento, che la Rivoluzione francese ereditò dal vecchio regime e cor-'- servò può avere, seconclo Zuccarinj, corrisposto ad qn •periodo della nostra qìviltà industriale e in un certo sensc giovato; ma oggi costituisce un punto di arresto, un periodo di regr-esso, di decadenza. La lotta politica e sociale finirà fatalmente per irnperniarsj tra queste due opposte concez1on1: centralis1no e autono1uia, - o, come dicevano Cattaneo e Ferrar1, accentran1ento e libertà. Ro111pere l'açcentra1nento . tatale,.non è solo u·na e igenza politica, 111a a]tresi economica, poicbè tutte le libertà sono solidali. Il concetto di autonomia è un punto c·ardine; e non è po ·sibila che l'azione autono1nista possa poinbinarsi con quelJa che fin qu 1 gruppi e ·partiti ese,rcitarono sotto l'impulso delle dottrine statolatre. L'o1~dina111ento nuovo non potrà poggi a re su altre basi che non siano regionali e federali. Tali le conclusioni dello Zuccar1n1. · Il quale però intende la Re2:1one carne libero aggruppa1neuto. L·a regione non può essere imposta. Sia nei suoi confini, sia nella sua forn~n di organizzazione. è alla libera scelta chA si deve dar ca111po. Quello Slhe in1porta è che gli aggruppn.- 1nenti regionali si cosf,itpiscano liberamente. &econdo ~li interessi; le aspirazioni, i bisogni. Così pure è essenzia1e che· le autonomie si realizzino nella or~anizzazione della Regione oer liberagcelta e liberi aggruppanlenti. Il sistema parlan1entare ....non ~ proprio quello che può ,essere ))l'f'- so a modello. Le autonomie regionali uon possonoaltrin~e!1ti concepirsi che sulla rappresentanza degli interessi liberamente raggruppati ,e, federati. .. Tutto quant<? sO'pra (che io ho riportato quasi oon le stesse pai·ole dell'autore) parrebbe un lin- . R:uaggio quasi anarphico. Ma lo Zuccarini non sì spinge fin là, non va alla negazione dello Stato. Al contrario egli sosti•e,ne che lo Stato deve ARiRtere, e che bis-0:gna ricostruirlo. Vero che il significato ,di queBte parole è tut1.,o suo, sicchè noi it su.o cc Stato » potreinmo tradurlo nella for111ula;. e, 1\feno Stato »; ma la concezione statale perma- ,,
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