Pensiero e Volontà - anno III - n. 14 - 25 agosto 1926
I .. · 328 PENSIERO E VOLONTA' anarchiche, noi crediamo convenga ammettere, seppure ben fragili e di scarsa entità, le gra– dazioni rea,zionarie; anche per non dare l'im– pressione di partito preso nei nostri giudizi. · Diciamo di più, e cioè che a noi ripugna in generale negare la buona fede degli ·avversari, . tanto sjamo certi, pur ammettendo questa, d.i provare il loro errore, se non la loro colpa.· Così è appunto dei democratici, tra i quali ci sono certamente ottime persone, _che nel mi– gliore dei casi non sa.ranno, però mai che anime perpetuament,e in pena. E' di gran lunga su- . periore demolire-una falsa dottrina ·attra,ver~o la sua pratica stessa ohe. nelle persone de' suoi maggiori esponenti. In questo caso gli ostina.ti possono ancor cercare il rimedio in un semplice ~n..mhìa.rncmtodi persone, mentre nel primo non rimane chf\ accettare un mu tamerito radicale. Ora, è I appunto l 1 esperienza ohe,· ammesse pure le migliori intenzioni della democrazia, mostra. che ~on potenò.oseue aspettare nessun&. riforma dècisiva, ci lascia per. le sue stesse t..--ontrnu'3disillusioni in balìa d'un ritorno alla peggiore reazione i. senza contare che niente spaventa di più certi democratici del vedere la loro democrazia teorica diventare· comunque democrazia pratica, . e allora si gettano ·essi stessi in braccio al fascismo. · Pigliamo i due ultimi esempi. In .Francia il blocco delle sinistre trionfava or sono · due anni, col voto perfino di alcuni po_9hissi~ a-narchic1 individualisti per la semplice pro– messa di un'amnistia, che iu poi parzialmente mantenuta. Non. rianderemo qui gli'. ~venti francesi dal . 12 m31ggio 1924 in poi. Oi basti dire che in materia religiosa si ha anc~ra il nunzio pontificio e l 'ambascia.ta al Vaticano, in materia militare le guer'te al Marocco e in Siria, in materia. tributaria'l'aggravamento dei balzelli pei poveri e la frode fiscale pei ricchi, in materia· finanziaria poi abbiamo i maggiori . portavoce della plutocrazfa che di6hiarano sen– zà ambagi che ove. non si ritorrÙ ad u:n .gover– nò interamente a modo loro nòn esiteranno a •la'.sciar rovinare la Francia. · ' Certo ·i padroni se ·hanno dalla loro il suf– tragio universale se ne servono a migliore giU:– stìfica,zione del lor-o doniin~o · e sfruttamento, · ma,' .i poveri non ne possono cavar altro che un inganno ·di più, con !a conseguente conrùs1one· ~ demoralizzazione. Oggi la' situazione pai-ados .. ; sale in Frai:ica è qu~sta: o i social~sti appog.,. giano il gover:p.o contro il pro.prio programma, od _il goverrÌ9 si ~ppoggia sempr:e più a destra '~~ntro -di loro ... Oh!· meraviglioso. risultato del tri·o~fo · deUa demoè:raz'ià. Vero . è che se non avesse trionfato; poteva anche esser peggio. Ma tLllora s'impone la necessità '"di voler ben altro che un sempHce trionfo elettorale. Identico spettacolo nel Belgio, dove .nelle ultime elezioni i socialisti ebbero un successo .itrepitoso. I ,più, timidi tentativi d,i riforma si urtarono .al fatto stesso che il •P•aese· rovi– nato finanziariamente .dipende semprè più dal- la Banca, e questa ha significato apertamente di volere un regime fascista in odio alla vacil– l~nte democrazia. Ed il re stesso è intervenuto per consigliare al governo di « conformare, coi 1moi atti saggiamente deliberati, la sua. volontà di dissipare gli allarmi e di rassicurare gli in– teressi che si considerano minacciati. In tal modo esso otterrà gli appoggi· di ordine morale. - • e .di ordine materiale sui quali ha il diritto di poter contare per raggiungere il éòmpito che si è assunto ». Qui l'ordine d'inchinarsi alla, Ban- ca è preciso. Quando gli operai fanno resis.ten. · r;a, si dichiara subito ohe è inammissibile un6 Stato nello Stato e un· secondo governo, ma pei finanzieri non· solamente lo si ammette; si ordina altresì ,di cc imporre la tregua a tutti i dissensi », ossia di consentire senz'altro alle loro imposizioni.• L'inefficacia del metodo democratico per la Jifesa del .diritto popolare èi •pare trop,po evi– dente per insistere più• a lungo. Specialmente dòpo il fallito tentativo della Comune di Pa– t·igi, la democrazia non ha potuto più risolle– varso. Oggi il suo programma è superato dai nuovi bisogni. La risoluzione del problema so-· eia.le vùole altri mezzi ed altri fini. UATILINA.· ANTONIO ÈRÙERS : Crisi · I n·tell~ t tu al ·e (- « L'Italia che scrive », n. 7, I ugHo 1926; Rom.~). L' A. mette in rilievo la decadenza·--. qua– litativa ~ del libro (di .letteratura e .di eru. dizione) e il progressivo diffondersi, . al suo posto, ·della lette~atura giornalistica, brillan– te .tal volta ma effimera: e ne ritrova i f~t– to:ri i~ queste tre cause.: 1) una reale crisi di pensiero dovuta ad esaurimento del. siste~ intellettuale che ha retto il secolo XIX: 2). un. allentamento dei motivi etici: ~i studia più per arrivare .che per le intime sod- .qisfazioni dello· spirito: · 3) le. difficoltà economiche degli studiosi, costretti a piegarsi alle esigenze -dei ~iornali finanziàriamente fortissimi.
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