Pensiero e Volontà - anno III - n. 11 - 1 luglio 1926

aa Edizion-e PENSIERO E VOLONTÀ _Anno11L - N. 11. • Casella.Postale N. 1 411 •• Roma, 1 Q Luglio l 926 o Non ~·Stato Ca.:roFabbri, Le vostre interminabili discussioni e polemi– che - Stato o non Stato, Governo· o non (¾o– verno, .organizzazione o n9n organizzazione •– .mi paion·o un po' accademiche. intanto men- . ' tre voi dite di no, quelli fanno di sì; e come ! . Abbiamo.lo Stato, il Governo ed il resto e guai a 'chi non si sottomette. La questione, del resto, mi pare ne nasconde un'altra più radicale: si può fa.re a, meno• della, forza ne' rapporti sociali, la 'si· può eliminart, da essi completamente 1 e se non se ne può fare a meno. la si può almeno contener~ in certi limiti, e come dev'essere organizzato, esercitato e contenuto in giusti limiti quef minimo di forza - o potere - che è necessa;io ·a i-hante. oere in piedi la società e a difenderla dalle esorbitanze dei singoli 7 Perchè 20 o 40 o· 60 miliohi di abitanti di :un paese; tra ignoranti e -sapiènti rpzzi e ci– vili, cattivi e bum.:1i, ecc. eéc., aventi costumi e mo,di 'di vivere diversi, e diverse opinioni e in. teressi; ma,. chiusi nello 'stesso ,spazio e co– stretti a viV'ere l'uno accanto all'altro a sfrut- ' . tare la stessa terra, a procedere per le stesse . vie. quindi à.d_urtarsi, ad ~nirsi, _a separarsi ogni momento, non possono essere tenuti in– . s-jeme dal mero caso ~ da unà, virtù spontane<1., che rei?;oli la loro condotta individuale in con· formità dei loro· ii;iteressi · comuni e fìna.li . Armonie· prestabilite non ve ne sono. La ragione, i sentimenti, il buon senso, l'interesse bene inteso non bastano, ~ non sempre ci assi– stono e ci consigliano per il bene. I mutui ac– cordi, gli incontri fortuiti di. volontà non ba– sta.no. Qualche, volta, spe~se volte,' ci vuole dippiù., ;Bisogna P.,redisporre dati mezzi pe_r· dati fi~i: bis~~D:a purtroppo ·subo_rdin.3:re)nte: ressi , pa.rticolari ad interessi · generali, inte– ressi attuali ad interessi avvenire e •p.iù ò men,'> lontani. La società deve avere un'organizzàzio– ·ne stabile, continua .. ~ non. effimera·; .. orgàni che funzionino rego]armente secqndo' certe •nor– me stabi.lite, che ·-solouna 'lunga esperienza può • • ,, • I • • • - dettare e .correggere e dèlle léggi o, norme ge- neral~ di 'condotta, che tutti riconoscono ed a cui '·tutti ohbediscon_o. L~ società non è· un'astrazione, ma una C'..osa concreta, e si comporle di tre e1ementi essen– ziali : organi-, norme e funzioni precise e de– terminate p~r ciascuno- di es.si . , rl . • Finora, salvo pochi lucìdi intervalli, ha sem- pre ,prevalso nella storia, l'organizzazione dal- l'alto a.l basso. · Ma vi sarebbe un'altra, specie di organizza ,z.io - 1 ne,_quel]a -che dal basso. sale, dai pii! va ai · meno, dal popolo - forte di volontà libero . ,, ' nel Pe.Q.sie_ròe nell'azione, conscio de' suoi interessi, va ai pochi (governanti o ammini– ztrat0ri) su.oi mandatari da' poteri limitati, da' mez~i ristrettj, · soggetti a sindaca.ti e con~ trolli, amovihili e. rimovibili, in modo da, es.– ,sere, strw;nento della volontà ·e degli interessi popolari, non arbitri e despoti. Questa organizzazione• ·è ~ssa po;sibile 1 Non si può negare clie l'idea di una simile . orga– niziMto-n,e sia. so.rta nei popoli p,iù civili ed abbia fatto un certo cammino nelle· società mo– derne. Le esperienze fatte non hanno dato sempre e dappertutto i migliori risultati: vi sori:o ne' regimi democratici vizi ed imperfe- . zioni. anche gravi, che bisogna eliminare ed enì,endare. · · · . Il mondo non fu creato in u·n gior~o,. e pro– babilmente neanche in sette. La democrazia è ancora tutta da fare - da ed,ificare. E dopo tutto, ne~ _dobbiamo_ illµ1er,ci di pot~r avere null;:i, di perfetto a questo mondo. Il princi– pio'" di relatività dornfria l'universo· fisico e morale_ Ljberta; eguagli~hza, solidarietà, giu. stizia· ecc. sono concetti .relativi e non assoluti. iL'as~oluto · è come l'in!inito i . non ·esiste·. E' l!l.1:-'astrazio~e· -dfll~ _nost;a .._m_er~,i,~- '. , .SA VERI O - MERLJNO. -0:..a. questione che fa 3a.vedo Merlino si Ti'. duce· in sostanza a questo dil~mma, che ho messo per . titOlJo alla/ sua lettera,: (( Stato è N:t<3n · Stato 1 ». 1 Egli accenna anche alla quei stione dell'organizzaiione; ma quella è a,ltra faccenda,' .tutta d'indele' interna, -é corttingente,

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