Pensiero e Volontà - anno III - n. 1 - 16 gennaio 1926
PENSIERO E V0LONTA, 13 ,,. , · Nerone è maturo d'anni sì e m guerra ha , se.nato -consulto; ma 111)11 spiuse mai la du– fatto buona prova, ma nel san~ue iporta fa . rez?.a · fino a voler la morte d'uno dei suoi, antica sU1perbia di casa Claudia, e quànt\ln- ..-J;nç si poteva credere che avesse i:fatto spac– que comprima la sua crudeltà, nè scatt:m ciare il nipote jper assicurare il dìgliastro. E' fuod molti segni. Fin da .bambino fu ape· . più ,probabile che Tiberio e Livia :per t1wo– v.ato nella· cas~ regnante, .. e giovane ancora re 1' 11.no e per livore di matrigna l'altr'>, .:ib– gli han conferito uno sull'altro ,e consolati e . i)iano affrettato. l'~ssassinio · <l,el giovane, so– trionifì: negli anni stessi che !Passò es1.1le·a s:petto. f.,d 1ncrescioso. Al centurione che, giu– Rodi, . .fingendo di viverci appartato, Q.ltlo sta i regolamenti militari, · gli annunziavi:l non tuminò che rancori, ipocrjsie e ~egn:~t"e eseguito l'·ordine suo, Tiberio .rispose che libidini. [noltre c'è 1~ madre colla .sua; -pr-e- · -egli di ordini non· ne aveva i~artiti ~ e che potenza di donna·; si dovrebbe Sl~rvire ad! una . ,s,i doveva ial senato render ragione deH'ac– fommina e a due giovani ,rer giunta, i quali (11 c'"duto Come ,<lital risposta venne a cogni– per ora dian trav::iglio allo St..ato e lo· 4,ila- ·•zione Crispo Sallustio. - uuo addentro nelle niino un gion_10 »•. · 'se.grete cose (era stato lui a trasmettere il V. M-entre sj ragionava così,. la ·saTute Ji re~critto di morte al tribuno), - temendo Aug1l:~to volgeva al peggio. ·Anzi taluno· ci di .dover sottosta:re -ad ui1'accusa egualment.e· so~ettava un _delitto della moglie. Certo era ' perJcolosa, dichiarasse il ,falso o collifessass.e corsa voce ~he Augusto ,pochi mesi innan~i, la verità, raccomandò a l~ivia << che non si sceltisi alcuni a c'òn:fìdenti ma accomJiagnato divulgassero gli arcani di corte, i consÌgli dal .solo Rrubio iMassirno, .fosse sbarèato a rlegli runici, i buoni servigi dei soldati, e ·Planasia per visitare AgripiPa; là da una parv oh<: Tiberio non svigorisse il .principi() di te e dall'altra molte le Jagrim~~ e le <limo- sov.ranità col ri,mettere ogni cosa. al senato; st,ràzioni d'.affetto·. onq.e s'aspettava che il la condizione essenziale per regnare è q,1e– giovane sarebbe restituito .alla magione dd- sta, cbe i conti non tornino, se non renèlen- . l'avo. Massimo se. n'era aperto con MarcÌ"1 doli a uno solo». sua moglie, questa con Livia. Lo risea>ve ' 1 VI'I. ·A Roma intanto si pr,edpitarono a Augu st 9; -e non molto dopo, spentosi Masi;i- ..strisciare e consoli e senatori e cavalieri. Più mo, se di rnanÒ iproprfa ·non, si sa, furono erano illustri, ,più facevano l'~pocrita' e· il intesi :durante i suoi lfunernli . i ,gemiti' di premuroso, ·e atteggiando ia .:fìsonom 1 a in Ma1~cia accusante se stessa di tal catastrofe guisa da non parere nè lieti ,pel trapasso al marito. Comunque sia stata la cosa, fatto· -;:rAugusto n.è troPJPc> tristi !Per la novella è che ;fibedo aippena entrato nell'Illiria, vien • à.ssunzioue, confondevano insieme lagrimè e richiamato in tutta fretta da una lettera del- .gioia, ·lamenti ·e adula~ioni. Primi a prestar. la madre; e non è a('certato bene se .ritrovò _ ..giuramento di :fedeltà. a Tiberio •Cesare ftt· Augusto ancor vivo a Nola ·o ,già- spirato. ·rono i' consoli .Sesto Pompeo e Sesto Apuìeio; (}iacohè Livia av~va assiepate di zelanti scol- ess~· lo ricevettero da Seio Strabone e Caio te e la casa ,e le vie; e tratto tratto correvano Turannio, ptefetto l'uno delle coorti preto– huone notizie; dìnch:è provvedutosi alle misu- rie, dei viveri l'altro; 1 pìù tardi dal senato, re indicate dalla ·circostanza, la fo,ma recò a dalle truppe e dal popolo .. Giacchè Tiberio un tempo eh~ Augusto ·era mancato e' che lasciava ai consoli l'iniziativa di tutto,. come all'impero saliva Tiberìo. 1 se l'anti,ca repubblica stesse in piedi :ed egli · VI. La prima impresa della< nuova sign.o- esitai,se ad a:ffertarc le redini. Neppur in ca– ria fu l'uccisione di· AgrÌjppa Postumo; non po all'editto, col quale convocava il· senafo aveva sospetti, era inerme, eppure il centu- nel.la cm'ia, si attribuì. altr~ qualità che quel– rionE', d'animo •d'altronde risoluto, penò a<l la di· tribnno, ricevuta sotto· Aug115to. L'e– ammazzarlo. Del fatto Tiberio non fece. 1pu1J.:.· <litto stesso era bretr~ e sonava assai mode- ·tÒ -motto in senato. _Fingeva di crederlo un -sto: circa- le onoranz'e al genitore· avreibbe. ordine . di suo _padre, il quale· avrebpe in- consultato il senato : · intanto non· abbando– giunto al tribuno destinato a. sorvegliare ·.... uava il -cadavere e sarebbe questo il solo dei ·Agr~ppa, di non indugiare a coLpir'io di mor- .pubblici uffici che s'arrogasse. Pér altro, · fe, tostoohè eg.li Augusto avesse chiuso gli '3pirato Augusto, aveva dato lui la parola _occhi. Sta héne che Augusto_~ facendo ·molte d'ordine alle coorti ,pretorie, come ·imiperato– e sever,e }a,~nauzc sulla con1otta de} giova11c ,. re; teneva sentinelle, guardie e quant'altro era riU:';Cito a farne sanc1.re l'<:>si_g-lio ,.fa un forma la corte; soldati l'accom.pagnaivano al
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