Pensiero e Volontà - anno II - n. 10 - 1 settembre 1925

I ! . . . 220 PE)J"SIERO E VOLONTA 1 carattere i'dealjstico basti l'adozione d:t part~ su~, delle forme e metodi "di lotta rivoìuz1ona– ra .. Il metodo ,e la forma non son la stessa cosa -che il fine e l'idea, lllè i:ossono sostituirli. I] sindacalismo, riformi'sta o rivoluzionario che sia, non è che un metodo di agitazione e d~ lotta, una faccia del poliedrico movimeu– to sociale. Esso risponde a degli interessi, a interessi immediati e impellenti in rappo.1"tc con ·1a costitu:,.ione economica odierna, agli rn– teressi particolari d'una classe e neppure d1 tutta la classe operaia, ma solo di q1tella ,.he è organizzata od organizza.bile. Il sindacalismo ri'voluzionario, jnteso come metodo e non come ideologia a ,:;è (nna, ideo– logia sindacalista vera e propria '1.0n osiRte e quella che per qualche tempo ne ebbe la pretesa nolll era, che un mosaico e mescolanza di idet1 e metod~ del socialismo e dell'ann,rchi.smo), e meglio sarehbe dire il movimento sin<lc.1,caln ri– voluzionario, a:i;pare certo come il piil adatto a secondare un movimento genernle iclf'alisti– co, ad essère ci'oè lo strumento <li N,plicmz:cm, di una forza ideale sul terreno econorni.,~o. Va questo punto di vista gli amarchici, per esem– pio, lo considerano come un importante c·od– ficiente della loro lotta, come mezzo e terreno ind1'spensabile ad attrarre nellA, lottn r•er il loro ideale le grandi masse i:roletarie. Ma esso resta il mezzo e non l';,g~r!t~, azio– ne particolare e lllon genera.le , meto,Jo e non fine, ispirato dalla ricerca dell'utiie immedia, to e di classe e non da un programma avveni– ristico ed universale; non ha quindi il preci– puo carattere umanistico dell'idaale che sJ ispira a prin.cipii generali superiori. Fu un ideale, oltre che religione - " l' i– deale è sempre un po' una religiqne - H Cl'l· sti'anesimo primit~o di cui la predicazione evangelica sl rivolgeva a tutti gli uomini. Fu un ideale il principio d'uguaglianza che ani~ mò la rl\-oluzione francese, della quale « la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del citta– dino » nJn s'arrestò ai confini della nazione, ma fece appello a tutti 1 1 popoli della terra. Lo stesao patriottismo che animò le rivoluzioni della J:rima metà del secolo scorso, jn quanto rivendicava l'im.dipendenza di tutte le patrie e la libe;rtà di tutte le nazioni, aveva carattere universale, :fu umano e « internaziOIIlal1stico » : per l'i'noipendenza greca combatterono. fran– cesi, inglesi e tedeschi; per l'inàipendenza. polacca corsero a battersi uomini di quasi tutti i paesi. Ed è noto che i patriotti italiani bagnarono di sangue ogni terra Iii cui si lot– tasse per la libertà di una patria : in Polonia, in Spagna, i'n Grecìa, in Serbia, in ]'rancia, i111 America ... Ma quando il Cristianesimo divenne la re– ligione ùello Stato e man mano separò la ima causa da quella degli oppressi, quando la Mar. sigliere ,dfventò l'inno dell'imperialismo con– quistatore francese, quando ogni patriottismo si chiuse nel bozzolo d'ogni patria e si mutò 1a egoismo nazionale; ed 1 1 principii che ani• marono queste tre grandi rivoluzioni storiche si frazionarono, e diventarono bandiera par– ticolare d'una. casta, d'una classe o d'una na~ zione, la loro forza 1 1 deale s'infranse. Essi non costj tuirono piì1 un ideale, appunto perchè l'ideale non sopporta limite di confini nazi.o– rnali, separazioru1 1 di caste o di classi, ma i:er restare II ideale » ha bisogno di rivolgersi a tutti, in modo che tutte le menti e tutti i cuori abbiano la possibilità di abbracciarlo . o di respingerlo, ed a nessuno debba essere foriatamente estraneo. L'ideale che ha raccolto, nella seconda metà del secolo ~IX, l'eredità dei principii univer- . sali della rivoluzi'one cristiana (illl cui va in– clusa la rivoluzione del protestantesimo), del- ' la rivoluzione del 1789-93 e delle rivoluzioni patriottìche def 1851-60, è il social'l'sm,o - in– teso non come particolare programma dei. par- . titi politici, che sono riusciti a monopol,i'zzar– ne il nome, ma. nel senso più vasto di lotta e movimento internazionale i:er l'emancipa– zione integralé dell'individuo e delle colletti– vità da tutti gli· sfruttamenti e da tutte le do– mina~'oni in tutti i paesi. * . * * Benchè si sia tam.to insistf€o a dare al' socia- h'smo un caratteré esclusivo di rivendicazione di una sola classe, pure esso è sempre come ideale, aspi'razioine di uomini di tutte le clas– si, che esercita il fascino maggiore. Per la spinta dei bisogni e delle sofferenze il maggior numero di' aderenti al socialismo è dato certamente dalle classi diseredate, che son quelle che più hanno da si:erare in un cam. biamento sociale, Ma questo non basta a dare al socialismo un carattere esclu~ivo di clae8e; chè se bastasse non si' spìegherebbe perchè la maggior parte dei teorici, apostoli, capi, agi– tatori, esponenti, ecc. del S-Ocialismo di tutte le correnti 1 siano usciti dalle classi agiate; nè si spiegherebbe perchè t'anti di quelli usciti dalle classi disagiate ed operaie appena ne .hanno avuta la possib11ità siano p·assat1 al n& mico, tradendo la i:ropria fede e la proprta clas~. • Il socialismo è quindi, sopratutto, un ideale

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