Pensiero e Volontà - anno II - n. 10 - 1 settembre 1925

PENSIERO E ·VOLONTÀ . . Anno Il. - N. 10. • CasellaPostale N. 411 • Roma, 1 ° Settembre 1925 Il numero passato fu sequestrato L'idea l.e Bisogna stal'e in gual'dia contro la tenden– za a sistemare le i<lee e i fatti umani in con– cezioni astratte, le quali spesso finii,cono col significare il contrario dell'idea e del fatto da cui derivarono, oppure col mummificarsi in una fraseologia che poi diventa punto di partenza per fatti e idee del tutto opposte eJ avverse. Questo avvenne r,er l'ideali!>mo, ainterior– mcnte al 1860, questo è avvenuto al materia• lismo ed al positivismo fino a poco tempo ad– ù1e.tro, questo torna oggi ad accadere per l'idealismo - il quale, partito da una nobi– lissima aspira.z.ione dell'anima umana, acca,. pan·ato poi dai mestieranti deLla scienza e àeJ la filosofia, fossilizzato in alcune formule astratte di ·equivoèa interpretazione, ha, fini– to per signifi'care per gli uni materia di ri– dicolo e di derisione e per gli altri giustifica– zione d'ogni infami 1 a, vale a dire negazione di' qualsiasi ideale. Dinanzi a questo spettacolo verrebbe pro• prio la voglia di ripetere l'invettiva di -di– sgusto del Carducci : « O idealismo umano -· affogati in un cesso! ». Ma forse perchè Y'è chi Rpecula sulle cose sacre e le insozza, perchè v'è chi torce il significaJto delle più au– guste parole e le i[lfama, quelle paroloe e quelle cose hanno perduto il loro intrinseco sjgnificato e valore? ~ai no! Nè le falsifica– zioni dei malvaggi nè le derisioni degli scettici tolgono all'idealismo, bisogno insopprimibile dello spirito umano, la sua virtù di propulso– re e suscitatore di civiltà, ài fecondatore del progresso, il quale accresce la. somma dei beJJ1i della vita e li estende ad un numero sempre maggiore di esseri viventi. Idealisti sono adunque non i seguaci di quest.o o quell'arido e formalistico sistemo. ft. losofiéo, bens\ coloro che combattono, voglio– no e si:;erano per i1 bene di tutti : coloro che con la. loro volontà e -la ]oro azione tendono 3. Taggiungere prima in sè stessi e poi negli al– tri uno scopo di purificazione ed elevazione morale, e. eh&sul terreno politico-sociale si pro– pongono un, fine di migl.i'orament6 generale umano che prescinde dagli interessi personali (pro– pri, di gruppo, di luogo, o di classe), e che in vista dell'avvenire può :r;:1:escindere anche dagli intere!>si contingenti ed immediati. Anche quando essi difendono e rivendicano dei diritti individuali, d1 gruppo, di nazio– ne o di classe, ciò essi fanno non per pa.rti– colare amore alla classe, alla nazione, al gruppo o all'individuo, con esclusione, indif– ferenza od odio per tutti gli altri, ma perch{, ln loro vedono offeso o defraudato quello che , dovrebbe essere il diritto di tutti, un diritto umano Se anche è naturale che fra gli op– pressi e gli sfruttati essi sentano a sè più vi– cini quelli cui li unisce vincoli di sangue, o di lingua, o di lavoro, o di costumi, questa p1·edilezione non va mai al di là dei l1miti della giustizia. I nemici della giustizia e del diritto pono loro nemici, anche se ad essi vi– cinjssim1'; tutti i conculcati e le vittime s~ no idealmente suoi fratelli, anche se lonta– nissimi, anche se per caso della classe, o cate· goria, o grupl)O contro cui si trov~no schie– rati. Del resto questi idealisti che combattono per eliminare le cause economiche, politiche e morali del malei benchè nella battaglia non risparmiano colpi ai nemici, in realtà essi combattono amche per il bene di questi. Pur se restringiamo le nostre osservazioni alla lotta sociale che si svolge sotto i nostri occhi fra classi p:r:ivilegiate e c,lassi dise,redate, fra oppressori ed oppressi, non è diffici]e constatare che anche .i primi' subiscono in più o meno misura le conseguenze della miseria. e della sofferenza dej secoindi. L'ingiustizia so. ciale colpisce, se non . altro di r.imbalzo, ma spesso assai crudelmente, coloro stessi che la esercitano o ne sono i beneficì~rii. ,Natural– mente questi difendono ]o stesso accanitameh– te gli' ingiusti loro privilegi perchè, nel lo- • ro cieco utilitarismo, trovamo -che malgrado tutto stan sempre abbastanza bene in confron. to di coloro che sono sfruttati ed oppressi. E' nella natura delle cofJe che i privilegiatr siano fortemente attaccati ai privilegi che

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