Pensiero e Volontà - anno II - n. 8 - 1 luglio 1925

PENSIERO E VOLONTA' 179 II movimento libertarionella vita sociale II problema del,la ricostruzione su basi liber– tarie dell'ordinamento soe1ale che verrebbe de– molito dalla rivoluzione, non è ancora arrivato a raggiungere l'importanza che gli spetta. Sem_ bra quasi che l'anarchismo - inteso come fo,rza. ai pensiero - tenda sfuggire il problema della realtà e che, preso nel vortice della pura negazione, creda superfh,10, se non dannoso, precisare il djvenire o almeno pensare al co– me questo divenire, dovrebbe avverarsi. Ha stabjJjto, è vero , il principio :fondamentale dell' Antistato ed i pjlastri dell'etica antiau toritaria e solidarista.... Ma un grande edifi– cio non può essere solamente fondamenta b pjJ.astri. Occorre dell'altro, e questo altro - · dai muri interni, al tetto ed alle cento co– mCldità - è ciò che rende abitabile l'edificio. Eppur~ la lunga e penoea esperienza d1 quest'ultimo decennio dovrebbe aver molto insegna,t,o e dovrebbe aver distrutte molte il– lusioni. Innanzi tutto dovrebbe aver inse– gnato che la realtà economica è una forza foTmidabile ed immanente; in secondo Juogo che la rivoluzione non è la facile impresa che si è sempre creduto, in terzo luogo che il sue-. cesso rivoluzionario non dipende unicamente dal successo delle a1·mi, ma dipende anche da f0rze spiritua,li e da Jeggi d'evoluzione. Questi tre insegnamenti io, già da tempo, vado dimostrandoli in questa rivista ed in altre nostre pubblicazioni, e su di essi insisto perchè ripetere giova e perchè l'eco· sollevato è ancora troppo fievole. Taluno giudica jl mio pensiero come una degenerazfone riformista, o meglio, come un tentativo di creare una corrente gradualisti:t– nel movimento anarchico. Il giudizic però è errato. lo pa.rto da un principio logico ed arrivo ad una ]ogica conclusione: o si crede che l'anarchia è idea sociale assimilabile da– gli uomini e pra.ticabile nella vita, ed in t.al caso sì deve cercare con ogni mezzo di tra– sfo1·marla da ideale in re,.tà; oppure si ere– dr. che l'Anarchia è dottrinà di pura nega– zione filosofi.ca , ed in questo secondo caso è irautile qualsiasi tentativo realizzatore. Io mi sono trova.to a dover risolvere questo dilem– ma._nei t.empi in cui compilavo la rivista Nich.iliffm,0. II titolo stesso della rivista dice quale era allora il mio credo o meglio, il mio non-credo. Fortemente nutrito <li letture filo– sofi.che, jn quei tempi pensavo che contro 1111 affermazione autoritaria dell'ordine cap,ita– hsta, l'anarchismo dovesse opporre una forza puramente negativa, senza pr-eoccuparsi del– la. creazione del divenire. Imbevuto di dottri– ne in.divi.dualiste, vedevo il mondo coll'occhio del pes!'dmista ... Erano gli anni fortunati del pl'Ìmo perjodo post-bellico, anni che sembra.– vano .forieri di grandi avvenimenti, ed io af– fon clavo l'indaghi;) nei sentimenti delle ur.s– se e comprendevo che queste masse sarebhP.ro state incapaci di iniziare la loro rivoluzione e di condurla ailla vittoria. La rivoluzione chiedeva sacrifici e dolori, mentre troppo dìffuso era il senso di ·allegria e la brama di pjacere ed il facilonismo formava la nota dominante di tutta la propaganda rivolu– zionaria. Letture fiJ.osofiche, dottrine individualiste e }Jessimismo mi portavano verso un anarchi– smo puramente .filosofico e metafisico, che io qualificavo nichilista... Ma dove conduce., il nichilismo, e cioè la pura negazione, se non ai suoi sbocchi fatali? Se si è dei vio1entì ci conduce nel fuoco della rivolta individua– le; se si è dei non-violenti ci conduce al Nir– vana. Due estremi che sono anche due assurdi perchè terrorismo e buddhismo si consumano vanamente in sè stessi nè a profitto de] bene nè a profitto del male,. Io non sono un violento, e perciò m'incam– minavo verso il Nirvana. Compresi il peri– colo ed affrontai il problema per trovare la via . . Pagine L1'.be-rtarie - ]a rivista che com– pila.i dopo 1{1,i;h,ilismo - è la dim_ostrazione della mia fatica e della mia ricerca e dal tra– vaglio spirjtuale uscì la risoluzione: cc L' A– narchia ideu ·sociale di liberazione e cli reden– z1011 r>, dal mondo delle astrazioni ideali può vassare in quello della realtà concreta. S,t pensi dunque al ,suo divenire ed alla sua rea– ti:zzazione n. Il sano positivi!:lmo ~veva vinto la. metafisica .... Mi pare che questa risoluzio– ne non abbia rapporto alcuno nè col gradutl-:– lismo nè col riformismo. Sono dunque arrivato a.Ba conoezione rea– lizzatrice dell'an~rchismo attraverso un'evo-

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