Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925

li PENSIERO E VOLONTA' 151 Dappertutto i demagoghi deala politica si ap– i:oggiano sull'ignoranza a.elle mass~, insegnan loro che l'educazione ,e. la cultura intellettual,e .sono dei pregiudizi borghesi., che gli 'operai possono farne a meno e che gli operai da soli sono capaci di riedifica.re la società. La Rivo– _luzione russa ha p,rovato molto chiara:J?•ente .eh.e il muscolo ed il cervello so°:o egualmente indispensabili .nell'opera di rigenerazione so– .ciale. I lavori intelléttuali e .manualì sono così collegati nella vita del corpo sociale come il -ce~vello e la ma~o nell'organismo umano. L'u~ ·no non può funzionare senza l'altro. E' vero che la maggior parte degli intellet– tuali si consid-erano come una classe distinta / e superiore agli operai; ma un po' dapper- tutto le condizioni sociali fan .disçendere la -classe degli intellettuali dal suo piedistallo di i:rivilegio. Essi non hanno la facilità èlel lavo– ratore manuale di correre aittraverso i:l mondo alla ricerca di un cambiamento di posizione. Gl'intellettuali sono radicati più profondam.en– ,te nel loro ambiente •sociale particolare e non possono così facilmen~ camb~are di sifoazione ,e di modo d'esistenza. Se il monèlo occiden– tale vuol profittare delle lezioni de!~a Russìa, l'adulazione demagogica d,elle mas.se e~ il cieco .antagonismo oontro gl'intel}e.ttuali deve ces– sare. Il che non vuol a.ir ,e però che i lavora.tori debbono mettersi completamente agli ordini de– gl'intellettuali. Al contrario le masse debbono fin da ora cominciare a prepararsi per la grande opera ohe la rivoluzione aspetta da lo– ro. Esse dovrebbero acquistare· le conoscenze e le capacità tecniche necessarie p-er amministra– re e dirigere il comrJes.so me.coruiismo industria– i.~ e sociale •dei· loro rispettivi pa,es.i. Ma anche :nelle migliori conèlizioni in· cui possono tro– varsi, èsse avranno sempre bisogno della coope -razione dell',elem.ento in!tellettu.aJe e p,rofessiona– le: nello •stesso modo che .quest'ultimo deve <}Omprendere che i suoi veri interessi son~ identici con qu~lli delle .masse .. Quané:lo queste due for~e sociali avranno appreso a fondersi in un tutto armonico, gli aspetti tragici della rivoluzione russa potranno esser.e ~imina,ti. - Nessuno dovrebbe ,essere fucilato perchè_ « ha .acquista;to altra volta dell'istruzionen. Gli soien– ziati, l'ingegner.e, lo specialista, l'ed-ucatore, l'invesrtig~.tor.e, l'artista al pari ftei carpentie– ri, èlei macchinisti e di tutti gli altri manuali sono tutti parte della forza collettiva che. deve fare della rivoluzione il grande architetto del nuovo edifizio sociale. Non odio, ma unione, non anta,gonisnio ma affratellam~nto, non fu– oilazi"oni ma. simpaitia. reciproca: questa è la / . lezione c}:le msegna il fallimento della rivolu- zione russa, lezione che debbono apprendere tanto g~intelletuali qua.nto i manuali. Ognuno aeve apj:,rezzare- il valore sommo 'dell'appoggio mut'uo ,e della coopera~ione libertaria. Inoltre ognuno d,eve ',sa.per r~stare indipendente ed esser capac.e di mette•re a disposizione della so– cietà il meglio di se stesso. Solo in questo ·mo– do _il lavoro produttivo e lo sforzo intellettuale si svilup:çeranno in forme sempre più nuove e più ricche. Per me qu,esto è l'ins~gnamento d'in– sieme e la lezione vitale' ohe ci è dato dalla Rivoluzione russa. N-elle pagi'ne precedenti ho tentato d'indicare perchè i principii, i metodi e la taittica bo.lsce– visti han fatto fallita ,e darebbero lo stesso ri– sultato se fossero arplicati in altri paesi più ,evoluti industria,lmente. E o mostrato che non è solo il Bolscevismo che ha fallito, ma tu,tto il Ma-rxismo : vale a aire che è l'idea Stato, il principio autoritario che ha mostra.t.o la, sua impotenza nella r.ivo– luziÒne russa. Se dovessi riassumere in una formula la mia airgomentazione, direi: la ten– denza inerente allo Stato è 'di concentrare, di restring,ere, di monopolizzare tutte le attività sociali; la natura della Rivoluzione al contra– rio è di_ svilupparsi, di a.llargarsi, di disse– minarsi in .cerchi sempr,e più larghi. In altri termini lo l:::Hato è conservatore e statico, la ' . Rivoluzione -è i:: rogressi va ~ dinam.ica. Queste due tendenze sono incompatibili -e tendono a distruggersi l'un l'altra. L'idea •statale ha uc– cisa la rivoluzione russa .e lo st.esso avverrà di tutte le altre rivoluzioni se l'ideale liberrtario non prenderà il sopravvento. Debbo andare ancora più lungi. Non è sola– mente il Bolscevismo, il Marxismo, lo Statali– smo ohe so.no fatali alla rivoluzione ed ~l pro– gresso umano. La causa principale· della di– sfatta della .rivoluzione· russa è ·più r;rofonda e sta nelia concezione socialista della rivoJu– z101J.e. L'idea che generalmente· i socialisti si fanno della rivoluzione è· èhe questa sia una trasfor– mazione d-e'lle condizioni sociali, per la quale una classe sociale, il· proletariato, ·diverfta più potente di un'altra classe, quella capìtalist..a,. E' la concezione di un cambiamento puramente fisico, e come tale ha bisogno. solamente di un · riordina.mento delle istituzioni e della scena ~itica.. La ctittatura borghese è · sostituita dalla ~< dittatura del proletariato » e per essa da quella dell' « avanguardia » del partito

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