Pensiero e Volontà - anno II - n. 4 - 16 febbraio 1925

I 78 PENSIERO E VOLON'flA'. ' L'un i tà sindacale 'I Si sente -og.gi da molti il bisogno, di· a,rriva,- . re all '«uni t,à sindacale», vale a dire di fon– dere insieme in un solo grande organismo, le varie o:rgani~:r.aziOIIli ope,11a,i,e, che, pur aViOO·. dO\ comune, lo scopoi della di:fesa e dell'attaic-. co contro lo, sfruttamento capitalistico, sano state finoQ·a divis.e1 ,ed in lotta tra. di loro a causa d,i difforenze nei .fini ultimi ·che1si ·pro– pongono e nei ·mezzi di lotta, preferiti, e spes– so, purtroppo, per ambizi0'11i di capi e riva,- . lità cli redut,amentoi. E già quafohe, risultato pratico, sulla via. d·eU'uniorne è stato ra1ggiun– to, oo.me· è la fusioine deJliUniorne italiana del lavoro e di qualche orrganizza.zione hiancà del Cremonese e deJ. Berga.masco coilla Coofed·e,, ra,ziooe gooeraJe ·ae l la,v.o['o. Io, anche se doveissi su qùesto punto, tro– va.rmi in disac-cordo <:'On qualche, compagno particolarmente affeziona.to ad:·una spe-ciale oirga.nizzaziorne benemerit.a d-el proletariato : italiano e più affine alle idee ed ai metodi a.– mi.rabici, mi auguro che, il mo:v1mento fusio'" nista oointinui e progredisc.a fino ad ahbra.c– . ciare tutti quei lavo1iato1i -c.he1in un grado quahmque ed in un qualsia.si modo se,ntono l'jngiustizia di cui sono ·vittime nell'attuale società, che voiglio.no ,lottare contro i pad.r'om per il miglimaniento e. per l'emancipazi{)IIle e che, -comprendendo l'impotenza in cui si tr,p,– va il lavoratore isolà.to ,, c:eircano nella solida– rietà ,ooi 1000 ,oompagni di classe la ·forza di cui hanno bisogno. E vorrei che. -i nostri com-. pagni accettassero e magari si facessero t;.Jrte– signani di questa tendenza, che rappresenta poi l'intimo desiderio di quel gran numero di lavoratori che ·si sentooo frateùli con tutti quèlli che lavora~o e -soffrono cÒn loro e noo ,compre!lldono le, ragioni di ,certe divisioni e spesso, a ,causa di 'quelle divisioni sj · appa.r- . tano sfiduciati e '4isgustàti -. non già, s 'in– tende, perchè. gli anarchici indtùgano aj me– todi dei· dirigent,i della Confed.eraziOIIle,Gen.e,– rale, ma perchè oerehino di far trionfa;re ool– la propaganda e -coll'esempio i metodi . ohe credano migliori e, sopra.tutto fraterni:z.zino colle masse ocganizzate nella .Confedera,ziom.e e faociano in modo, pe,r quel che cta ioro di– pende, .che tutti i lavora,tori sieno uniti e so– lidali nella fotta oontro i- padroni. E' oorto ,ohe la divisione della parte eletta cle,l proJ.etariato tra ·div•e,rse organizzazioni ri– vali -ed 01Sti,li fa sCJupa,re in lotte intestine q·ue,Lleforz·e1 che do 1 Yrehberoi essere tutt81 im– piegate nell'educazione e ne.lla lotta oontro il nemic01 c,om1Un,e., come è ,ce,rto ohe queilla· d'ivisione fu una deille ,ca.use, pre.cipue pe.r cui il proletariato fu s,ccmfitto e so,tt-oposto ad un rincrudimento di oppressione, proprio quan– do se,mbraYa ,ohe• foS1se alla. vigilia della vit– tor.i,à. ltuindi è urg 1 e!Ilte ohe, tutti coi1oro-che v·oglicnc, sinceramente e senza, mire personali l'elevazione dei lavoratori e l'umana ema.nci– pazione, faaciano il _possibile, peir giungeire aJ.-. la desicierata uruO[le. E naturalmente noi sa– remn10 fie-ri se i compa,gni nostri, gli· anar– chie-i, ,si distinguessero per il loro zelo in quest,'ope!l'a salutare. lVIa que.sto nostro, a.rd.ente de:siderio di unio– ne potrà. realizzarsi e dura.re ·1 ed in che mo– do? a quaJi ,condizioni'! Per risporndere a .que'ste, ' domande occorre e,sa,minare· le ca.use generali ,che han determi: nato e possono sempre .d.ete.rmina,re, la divi– sione nel campo oiperaio . _Prima ancora ,che le masse, lajVOratrici pe,n– sa.sse,ro ad organizzarsi pe,r resistere contro lo sfruttamento· .capitalistioo, degl'individm ,e, dei gruppi pi'ù evoluti, commossi dalle in– giusi,izie ,sociali, d,esiderosi di fa.re s,compa– rire la miseria e l'ignoranza e,oqi tutta. la lo– ro se,que,le di degradazioni materiali e. morali e di ogni specie di dolori •evitabili, es.cogita– rono nuovi modi di ·Convivenza. sociale, 'vol– lero ado,pera,rsi per realizza.re ie trasforma– zioni dèsiderate e dettero origine a scuole, m.ovimenti, partiti, -ch,e lavoravano e lavora- . no in vista di un avvenire pil\ o meno lont~– no ohe deve risultare dalle riforme e dalle ri– voluziooi auspicate. E na.turalmente, siccome Le· a.spirazioni sooo, diver,se e spesso .oontra– stanti, ,e diversi · .e. contrastanti i mezzi ccxn cui ,si crede poterle attuaré, i pa:rtiti riforma– tori sono p~eccl:ii e, se poBsono in certe oir- .. costanze a.rrivare adl un'alleanz::r transitoria per scopi deiterminati, ·non potrehbero fonder– si se non rinunziando alle ragioni ideali ed ai fini pratici della 101"0 . esistenza. Ma prima dell'avvenire c'·è il priesente; oi- - too le aspiraiziom ideiaJ.i vi sono i, bisogni im– nioo.iati, èhe dlebbono soddis-ftani .oggi sen~a . . '

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