Pensiero e Volontà - anno II - n. 4 - 16 febbraio 1925

PENSIERO E VOLONTA' 91 giro-no pe.r· stra.ppa,r,e al sottoooolo il fe1,ro, il rame, il .e,aroone, il pet.rolio, neçessari: ad ali– mentare _la vaporiera del progre'Sso_ comune verso una, maggiore. .soddis,fazione dei hisogni um8illi, non si pensa per prima eòsa. a. rendere impoiss:ilbile la ·Cat.astroifei cLell'ino.nda.Ztione o deJl ',e,s,ploisiòne? Perchè, se. non a causa del– l'interesse egoistico. ed a.ntisociale che fa sordi i ,cuori, ,ciooh{ i ce:r.ve1li, cullaridoli in una non0uranza colposa quanto dannosa? Senza ,questa irnprevide,nza piena di respon– sabilità, forse oggi no,n do,rremmo chiamar nemica, la Natura, che si •è v,endicata ancora una volta della nonçmra.nza degli uomip.i, - di noi -tutti che:-, invece di diminuire i dolori inevit,aibtill- e i.ne, renti alla vita, li aumentia.ino artificialmente col a.elitto, con la miseria, op– primendoci ed uccìdena.~ci a vicenda. con la <>oltell~ta a. un ,buio canto di via, con la e&· rabina sul ,campo di bat·ta.glia; ,con que,sta ce– cità ,che in alto ,e in has·so frl. pensa,re più a ll!!. <1!'.l,mbiamento1 di ministero ·a a,d rina eleziond a depu.t!;lto, che non al telegrafo senza fili o ad un nuoivo miracolo deJ.l'a,rte. Triste1 tuttoc.iò, non è vero'? ,e par superflu~ retorica - all'indomani di un disastro, •~Ul sent, ìa.mo troppo ta.rdo e inadegua,to il socooirso che -coo.siglia il nostro cuore ,ferito - questa nostra invoic.az.ione aJ.l,. energia deilla vit•a; la quale ,è buona ripn,ratrice, ma potrebbe esser meglior p,reveditrice. Non inutile sa,rebibei pei'ò, <:IP, ad una voce miìie altre voc.;i si un1ssu,i'O concordi; .se medic&ta alla meglio la ferita . ordi81!.'Ila, invece ,che riaddormentaJ.'Ci di nuo,vo, la volontà umana de.statasi nel dolore rima– nesse .a. vigiilare l'avvenire,. · ,II mezzo o'-4, ,ed ,è qJja nostra, portata: l'amo– re. L'am0re tr~~toi non in elemosina mai i:n gciusvizia, nella •solidane,tà traterna· diògli uo– YY11ni, uniti neil pensiero e nelI\1.z:ione: per il bene comune. No! non cttte: impossibile, - o uomini di pocfl, fede.. .. « La tede so.Ueva 1 mointi » sta scritto. E nm aio,rna.rno, rc,(le,- la :fede positiva e -oara nella forza, aelJ.a solida– rietà. umana che, traiscorso questo periodo di intorpidimento morale che, stìamp a.ttraver– sando in Europa risoirgerà più viva e potente ·e, riµs0irà a _vince,re e dis perde,re tµ.tte le forze tenebrose deJJ.a menzogna, 'dell'odio ei del de· litto. Il nostro ,cuore presente, .con u.n seD.fJO di grande speranz.a, l'allba di ooteato ;iiorno pacificatore, pur inentre vihra. d'angoscia s~– to l'ul.timo oolpo crude,le, della. n~tura. ammo– nitrice. LUIGI FABBRI. L/individuoe la folla Esaminando una questione ·da un punto di vista pol,emico e nelìo scopo di fa.r valere una, concezione socia.le che ci è propria, v'è sempM da temere di mancare \d'1mpa~·zialità, vale a dire una tendenza a non ricerca.re e non fa re scaturire che quanto ci è favorevole, e la ten– denza a trascurare i da.ti contrari: Per ciò diia~ mo un. gran valore ai libri di scienza vera, in cui le questioni vengono tfrat.tate per se stesse é non con uno sèopo determinato cli propagan– da. P,er. tale ragione togliamo da un volume dì Romeo Manzoni - lt problema bi.alogico e 7,sirotogico ,- il brano che segue, che ci sembra utile a i~ll!,minare_ e pr~1sa,re un punto di di- • scussione fra. noi ed i compagni individualisti: « La ..i:.agione_per cui la condotta delle folle è spesso (come s'è osservato) assai diversa. da quella degli individui, risiede precisamente nel fatto· che l'unione degli spiriti intorno ad una stessa idea e, per conseguenza, in una volontà comunè per un solo e medesimo seopo, in quan– to ·si rivela. come sentimento coHettivo, a.c– ci esce la nostra forza _personale allo stesso modo che questa. aumenta ogni volta che, in– vece di essere contradetti e contra1~iati nei no– stri prog-et.ti, ci sentiamo appoggiati, applau– diti, incoraggiati a realizzarli. L'efficacia del– l'approvazione, dell'applauso, dell'inco1~aggia– mento ponsiste appunto in questo .aumento più o meno subitaneo e durevole della nostra forza fisica, grazie all'influenza suggestiva, ideomo– trice, e grazie, per così dir.e, alla penetrazione della mentalj¼, de,gli altri nella nostra pro– pria mentalità. « II proverbio l'unione fa la forza non è men Yero nel senso morale che ned senso materiale. L'runicizja, l'amore, la. simpatia,, tutti i senti-· menti che mettono il nostro spirito in comuni0- ne pit1. 0 meno intima con gli altri, costituisco– no per ciò st~so un aumento della nostra psi- · che; ed- è così .che le masse, cioè gli agglome– ratj d'uomini, uniti in nome di una idea· o di un 'sentimento più o nieno tacitamente espres- .so, arrivano a prende1·e un carattere differen– te. cfa quel101degli individui eh~ le compongono. cc Si forma, così nelle folle ~ dioe benissimo il Le Bon - una specie di anima colléttiJ.J..a\ transitoria s~nza dubbio, ma che presenta c'Or · ratteri specifici e.viden.tùsimi. · « Infatti i sentimenti di ca1·attere collettivo, il patriottismo, la filantropia, ecc., possono condurre ad atti che fegoismo, o per meglio i

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