Pensiero e Volontà - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1925

' . PENSIERO E VOLONTA' E,sse ,sono oompo1ste di rifugiati politici fuggiti neHe ifO!l'este. P,a.r:eoome: di. queste !bande sono e:sclusiivari:wntei ana.rohiche. Le :ba.nd1e.politi– che oomme,ttono di taillto, in ta.nto, deigli atti di terroriei contrù i più esosi :frra Ì ra1ppresent, an.ti deùl 'iautorità. . Tale, è, Ìin grand.Ji linee, la situazione odier– na in Buig&rr-fa. Orìe ca&ai ci apporterà .domani? Forse un .nuo,vo «9 giugno», o un nuovo «sem– ternbrei». Chi ,sa,? Gli anarchici istanno1 in mezizo al .papòlo per aprirgli gli orizizonti di un avvenire migliore. G. -G. P. s.· Av-ervamo t0!t"minato questo1 ,s,critto quain.dç, aJbbiamo. apprew la morte tragica di altri <lsue c-0tm.pagni: Zizelkoff e Alexieff. Il primo ,uc.ciso.a Ziaitiga, il s·econ:daràssaissina,tro a. -Solfia.Con l'ultimo fu fieritar il compagno B. Guoo:rgruieff. . , Quanto più nolbi.U e migliori voi sarete, tan·t più dolorose, saranno le. esperienze che vi. a"t• tendono. Ma non lasciatevi sopiraffareda que- , sto dolore: vincetelo ,colle,vostre azioni. Ricor- ,.. date;vi che esso ·-è cailcolato e p-revistonel vasto dise~o d·el pe11feizi:onamento del ~enere u .. mano. Perdersi i:n lamenti sulla corruzione degli uomini, senza muove.re un dito· per combat– terla, è da effeminati. Casdgare e scbernire amaramente, ~enza i,ndicare agili uomini il 'modo di migliorarsi, non è atto da amico,. A– ~e, a~re ! ecco il fine per cui esh;tiamo. Con quale ragione potremmo adlrarçi, pèrchè gli ·altri non so.no cosi perfetti come; noi, se noi stessi di ben poco solamente siamo di l~o mi~liori? E non è forse questa nostra mag·. ~ore periezione un monito che ci_dico essere noi chi,amati a laivorail"e per il p 1 eirfezionamento, degli altri? Esulti';'-moalla vista del c~mpo ste,rmilnato che, siamo chiiamaiti a coltivare t Esultiamo di sentiirci forti e di avere un come pito che è infinito! · I. G. FICHTE. I - RIVOLUZIONE (Foichè l'a;rtic_olo seguente, r;ià pubblicato nel' nv;ne1·0 precedente seq1.testrato, ebbe là centur<», · di non 2Jrovocar&.nesswna 0$.$er:12.azione d l revi– sore uf fit:i.ale, noi lo ripubblichiamu ver far co– nosce1·e ai lg_ttori. tutto intt1·0 il lavqro di Ca.:· fiero, di cui esso articolo è l'.ìntrocf,uzione). I. La Rivoluzione è una Jeggenaturale Nella natura, nuJJa, ·si crea, nulla si distrug·– g-e, ma. tutto ·si trasforma. La, chimica ce lò, - i:nisegna. La ma,teria, restando sempre la stessa per· quantità, può cnmbiar:e. infinitamente fo1."ma. e, quaJ.ith_ Allorchè si h,rucia, si ,polverizza o si dissolve· ,, un corpo,, che, arvviene ,se non la, trasformazio- ne d-ella materia. stessa da ·una ·forma, di ,i.ita. ad un'altra? Oiascùn periodar di vita della ma·– t-e,ria ,è· segnato da una tras-forma,zione, da un.a, rivoluzione, di modo che tutta la mateòa. infi– nita non vive se non trasforma.ndO<fìi ed evo 1 l-· vendc,si. · Ora, ,se la rivolooione· è' l'anima, la, ,condiz1 1 · ne d,e,lla vita, la legge, della mat,eria, che è i1· -tutto, è chiaro che essa deve -essere pure la. condizione· della vita, la legg-e · dell'uman.iM.. che ne è parle. Questo è ciò cJie noi ci proponiamo· di RVl– luppare in -que,ste pagine il più -br.eive,m-entA– possibHe. Il s,entimento del proprio -« io » è senza. dubblbi.Qpiù aocen-tuato dell'anima umana. 1La. {;X)Scienzadel proprio ,essere, il .suo sviluppo. il suo miglioramento, la soddisfazione dèi pro– pri ·bisogni, costituiscono l'essenza della yita, umana,. Ii nostro migliorarnento; il nostro ·henei o il . noatro male, la nos·tra relici,tà. o la nostra d1- sgra,zìa, è la maggior,e, preoocupazione nostrar incontestaibilmenté, quella che domina tutte le alfoe, l'ultima a la:scia,rci •1wiohè muore oon n01. . . Questo attaocamento al pr0prio, ess~.re - o egoismo - è in fond.01,l 'ispirato:r-e ed il reg~– latore. di tutt e le azioni che sì &volgono sut teatro d.ella .. vi.ta. ·· L'ego,ismo muta d'aspe.tto, ~ seconda delle_ vM'1~ epoc.hè, dell'umano progresso e delle spu– nìalì cond.ìzioni d-eJ~'individuo, ma è sempre-

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