Pensiero e Volontà - anno II - n. 1 - 1 gennaio 1925

sono volute e preparate le ca,use. Ma se i popoli non vogliono gli effetti, se non ·v-0gliono ricade– re Della schiavitù e nella barbarie-, possono sem– pre arrestare la traiettoria della :i,>ropria deca- denza, poss<;>nocreare la. propria storia, .una nuova istoria di libertà• e di .civiltà, attaccando risolutamente -la cause· sociali ben note di .tutti ~ i loro. mali, non concedendo loro quartiere e non lasciandosi più ,sedurre dàÙa tentazione dì , . • 3 .venire_ a_patti CO:Q. essere o illudendosi di po– tersene servire come strumento. Lasciando permanere queUe c~use per ·qualun– què ragione o pretesto, malgrado. tutte le mi• gliÒri int~nzioni"'non si P._otrebbero averne che. ·i logici e fatali· effetti che tanto deprechiamo: una decadenza morale,· uno sfruttamento eco– ,nomico ed una oppre~sio:rie politica sempre maggiori. LO SPETTATORE. L,a difesa. economica dèlfa Rivo.luzion·e ' Conquistare i contadini / . Più ci si addentra a studiare i div~rsi probi'e– mi economici che int_eressano la rivoluzione, più cj si persuade che il fatto rivolu,zionario non è così semplice·, nè così facile comè lo si credeva nei• tempi passati. P.èrchè mentre si è convinti di aver supérata una questione, av,en'do-trovata la via che può risolverla, ecco subito sorgerne un'altra che vi_ene ad ostltcolare· la ri·soluzion.e ideata. N òn. è il caso di scoraggiarsi o di disperare, perchè è indubbio che molte difficoltà ver:ranno vinte e superate all'atto pratico. JVIessa al tu per tu coi• bisogni immediati, .la rivoluzione sa– prà agire di conseguenza. La fame· aguzza l'in-- . gegno : dice un proverbio, ed ·ogni · prov:erbi'o . ha- il suo grano di saggezza. . . Noi p.erò · dobbiamo partire dal principio che la rivoluzione sarà tanto più intelligente, quan– to più no:i avremo saputo• preparare_ le menti : rivel~re la realtà, stud.i1;1,rlanei suoi aspetti; af– frontar la i:r;t pieno. Distruggere è fa~ile per-. ohè non è ohe questione di vioJ.enza; la diffi– coltà_ sta nel ricostruire e nel ricostruire in modo· che il nuovo edificio non abbia i difetti di quello abbattuto. . . Noi insfstiamo sul problema dei contadini. e a ta.luno. potra sembrar -noioso il nostro 'insi– stere. Eppure siamo convinti - e la nostra con– vinzion~ è nutrita· di esperienza -:-- che il più urgente e· più difficil~ _ problema della ~re-rivo~ -luzione è a,ppunto- quello della conquista dei lavo"ratori della terra. · I soyversivi, salvo ràr:e .eccezioni, non _còno– scoilo affatto ·ia psicologia dei contadi-pi.' Essi, memori delle, grandi agita-zion~ agrarie svoltesi nella Valpadanà negli anni ànte-guerra e doP.o · guerra, credono ohe nel cuore detle ·masse agri– oole arda sempre il fuoco dell'idealità socialista. r;, esperienza di quattro· anni ·di reaziori.e fasci– sta non è ancora arrivata a fugare ~'illusione. Lè massf:I agricolè tt011 furono e non sori.o socia– list~. Vi sono _ecoezioni, è vero, Molinella, ad ·es-empio;. e per noi Molinella può essere una fiamma perenne l'ideale neila. foschìa della notte, una prova di fede e .di eroismo, un in– citamento a non -disperare; m.a fa fiamma, su– blime·. e trigica ad un tempo, è solitaria. I conta.dini si .sono agitati, hanno soio-perato e tumult(iato, hanno a:p.che lasciato dei morti - molti morti - sul pe.noso· cammino che -va ver&.oil doman~; ma tutto· il loro rancore non fu fiamma d'ideale, non fu aspirazione sociale; fu semplicemente fame e brama. di terra. l contadini hanno chìesto la terra - e la voglio– no ancora - non per un senso di giustizia so eiale, ma pel senso egoistico d'esserne loro 1 padroni e di disporn.e a lçr-o profitto. Ripetia– mo:' vi sono le eccezioni, ma le eccezioni non fanno la 'regola. · · Ci si domanderà su quali elementi fondiamo i) nostro· pessimismo e ci si opporrà che è al– quanto difficile prevedere nel_ domani, percbè b~ storia ha- sempre in serbo delle sorprese e per-chè le idee, a volte, spingono i fa_tti.,; Giu– sta la domanda e giusta l'·opposizioné. Ma noi rispondia,mo c~e le _nostre_· convinz~oni sono fon-· date su.ll 'esperienza.." In Ìtalia, piccoli proprie-- . tari ,e mezzadri si contano a, centinaia di mi– gliaia e oasta avvici,narli e_trattarli per avere una idea della ·loro psicologia. Noi non neghi.amo .:_ e sarebbe un assurdo il neg-arlo - che dagli anni ora.ma -i 'lontani a.d o.ggi le classi contadine, in via di massi~a, ab– bia.no conquistato miglioramenti economici e· morali e che ìn ~olte ·zone, specialmeÒ.-te dove ~ vige la mezzadria, la, miseria :bruta sia oramai scomparsa. Ma ognuno oomprende chè-il cam– mmo da percorrere -per ~rrivar.ei alla mèta è

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