Pensiero e Volontà - anno I - n. 18 - 15 settembre 1924

.. _ 2 PENSIERO E VOLON'TA I I ' sogni, nuove aspirazioni 1nuovevano gli spi- • I riti, e gli. uomini che av,evano fondata. l'Asso- , , ci azione, che l'avevano · introdotta nei và.rii \ p~i · ,e vi avevano acquistata influenza. p,re– dominante ,er~no uomini di idee ,e di azione che, al di là ed al di sopra dei miglioramenti economici, mirav~no ad una completa. e ra.di – cale riforma sociale. E perciò, oreata la fede- . razione internazionale deUe leghe di resiste-n• • za che dava una più larga base alla lotta contro il capitalismo, si p·assò ben to~to e for– se troppo presto alla preparazione dei n1e-zzi I . ' per abbatt-ere tut.to il sistema sociale vigente, nonchè alla ricerca di ciò che bisognava sosti– tuirvi. Così, mentre le masse trasportate da un'on·da di entusiasmo affluivano nelle 1 file dell'Internazionale, che giganteggiava spaven– tando le classi privilegiate ed attir.ando ~o-n– tro di s~- le .persecuzioni dei governi, gli uo– mini di pensiero che vi erano entrati o che essa aveva suscitati anèlavano elaborando quel programma, o quei -pro_grammi pei quali _ an– cora oggi combattono tutti coloro che voglio-_ no l'emancipazione integrale. deH'Umanità dalla tirannia del ca.pitalis-mo e dell'orgailiz- zazione statale. · , L'Internazionale staccò il proletariato nella sua parte più eletta. dal seguito, dei partiti bor– ghesi, . e gli · dette una .coscienza di classe, 1 un progra~m·a proprio, una politica p,rop1;ia.. Soilevò e discusse tut'bf3 le più importanti que~ st~oi_ii. s?ci_al~, _ri~:rese in es~me e· svilu~pò tutti 1 sIStemi d1 riforma sociale fino allora preposti e fondò tutto il movimento sociali~ta moderno. Feqe tre-ma.ire i _potenti, suscitò"! ie ·ardenti speranze. degli ·oppressi, ispirò s~ri– fizii ed eroisID:i... e quando più sembrava Jlè-, stinata a· seppellire la società cap-italìstioa e tìrannièa, · si ·disfece. e morì - lasci~ndo; · ai suoi erecu, i partiti· socialif;ti ed anarchici,! il compito di realizzare quel mondo di solida]iei. · tà, di giustizia, di· libertà \ch'essa aveva t n– :nunziato. Perchè morì ? ·I tem~i era_no cert~ente _imm,aturi pè-~ ;un suo .rap-1do trionfo, vale a dire che non _s1po– teva ragiqnevol;mente sp'erare che in· riochi E· ni ~~ pote~s-e at~uàr~ -quel~la,"prof~nda ~r~.sf~or– maz.1one d1 tutti gh ordtnamenti soc1ah 1 hE> 'l'Interna,zionale _si proponeva;· ma essa. _ .ra. urto strumento magnifico per matwrare i t4m– pi, e? avreb?e potuto cre~re· ~e ~~~~zioni -~el ; cambiamento preparandovi gli spiriti ed aile. stendo le forze neoessàrie. · ' · l · Jnvec~ si disfece ,e· i:norì. Perchè 1 · . / S:i:suole attribuire ·la mrnrte deUa ·P.rima In- te'rnazionale - alle persecuzioni dei g·overni ed . . . alle lotte personali sorte nel suo seno. · Io non lo or,edo. . L.e persecuzioni sarebbero .state impotenti a disfare l'Associazione e spesso giova,rono alla sua popolarità ed al suo inorem,ento. E le lotte personali non furono in realtà che cosa secondaria; e fin~ a. che il nioivimento- e,bbe vi ... ta]ità servirono _piuttosto a· spronare all'atti ... vità le varie pa,rti e gli individui più in vi– sta. La causa vera è un'altra.· . . . N"el seno dell'Internazionale si manifeataro~ no ben presto. d_ue tendenze, l'una autoritaria. e centralista, l'altra libertaria e f-ederalista, le quali divise-ro gli i:o.ternazi'onalisti in due frazioni aiVv-erse, che. presero no1ne, almeno nelle loro ali estr.eme, · da J\1arx e da Bakunin. Gli ùni volevano fare dell 1 lnternazionale un oorpo disciplinato sotto gli ordini di un Co~itato ce~trale ( «Consiglio generale»); gli altri volevano cbe fosse una libera federazio- · ne di grup,pi autonomi. Quelli v-ò,Levanosotto– mettere la massa per fare, ,secondo la vieta superstiz1one. autoritaria, il suo bene per fo1·za; questi ,volevano sollevarla ecf indu,ria a liberarsi da s-è stessa. Ma ciò; inveoe che · alla dissoluzione, avre_bbe potuto condurre semplicemente alla divisione in due ·associa– zioni, come infatti fu tentato, tanto più ché . ' ' le due tendenze erano quasi ·nettamente divise a;nche co~e territorio, appartenendo -l'ItaÙa, · ' la Spagna, · la Francia meridionale,- la Sviz– zera romanda ed - il Belgio alla tendenza li-. bertaria e· gli altri paesi alla .tendenza accen, / tratrioo. Però v'era un ca ratte-re. comune agli is1>i., ratori delle due frazioni, ed è che gli uni e gli altri prestavano alla m~sa le loro propirie idee e s'illùdèvàri.o _di averla convertita quan- · · do non ne avevanÒ 0ittenuto. eh~ un'adesi"one . istintiva,' più o meno inC900ieµte.. , -> Così vedemmo _l'Internazionale diventar~ ra.p-idamente. mutualista,-_ collettivi&ta., · comu nista, anarchica, rivoluzionaria, con .una rapi-. - dità di evoluzione che è documentata nB-i de- J ibèr.ati. dei suoi congressi ed in tutta la ~u-a. lette.ratura., ma che· non poteva _rapprese~t~r.e. ì' evoluzione reale e simultanea della grande · masga degli associati. !Siccome non, vi era distinzione di organi per la lqtta economica del 'giorno per gio:rno e per la ·1otta politica e d'idee, ed ogni lnter•: nazionalista svolgeva· nel sen.0 · dell'Interna– ~ionale tutt?, la sua attività di pensiero e dì lotta, ~e risultava (}he gli individl!li più avrun- zàti avrelé>bero dòv:uto ~soondere aI livelh>- della ' .. . .. ,, ~ ,

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