Pensiero e Volontà - anno I - n. 14 - 15 luglio 1924
14 \ ' PENSIERO E VOLONTA" tando contro difficoltà enormi lot'tando ma- . ' gari colla miseria e colla f{l,me, sanno scoprire creare, fabbricare, dare ai loro simili, a tutta . l'umanità nuove· sc.operte e nuovi benefici che avvicinamo l'uomo alla perfezione ed alla fe– licità. Luigi Molinari ha perseguito questo pro- gramma; fu la più alta e più vibrante pas~ aione della sua vita, lo scopo supremo... Egli· che nori era padre e che amava i fanciùlli; egli che era ateo e che credeva; credeva nella sua' fede che era ideale. Ma fu vjnto dalla n1orte ! *** Febbre d'azione. Perchè il suo anarchismo »on si adagiava,_ pigro,. sulla formula teorica, ma era opera diuturna di realizzazione. La sua mente erà una fucina d'iniziat'ive: sce– glieva una via e la· seguiva colla tenacia dei convinti. Semi~ava il suò credo col gesto largò del seminatore ed attendeva la messe colla ·forte pazienza del conta,d.ino. Nessun insuc– cesso lo sgomenta.va, nessuna avversità lo sco– raggiava ..... :a,icordo. Un giorno mi disse: « Per far fun– zionare la Scuola ..Moderna ci vorrà ancora del tmnpo. Se intanto dovessi organizzare un ri– creatorio festivo 1 'Perchè bisogna pur comin- . ciare a ·far qualcosa ... » Egli. vol~va fare ..... Si iniziò il ricreatorio festivo ed i ra.ga ,zzi ·»vi accorserp ·a\ frott~. Ed Egli, in mezzo ~Ile· .J1·otte, .pad~e di tutti, a consigliare, a rego– lare, a istruire, a giocare. Ma dopo pochi mesi di vita, mentre la guerra insanguinava ,l'Eu-;· ropa, il ri_creatorio ven:r:i-echiuso per «ò~dine superiore». Luigi Molinari .non s'avvilì ·nè si seoraggiò. Quando· più tardi i so~ialisti · mila- . nesi lanciarono l'appello per la creazione dei ricreatori proletari, Egli' fµ il primo a rispon– dere presente! E tornò fra le frotte dei bimbi . a consigliare, a regola.re, a Ìstruire, a gi~are. Oggi i Ricreatori. Proletari raccolgono centi– naia e ce.ntii1aia di ragazzi e sono un titolo. di rnerit6 e di glori.a pel ::Partito Socialista: Ma U , . , pioniere dell'istituzione fu Luigi Molinari. , .. Ricordo. Era.vamo - io e Lui'-. a Clivio, il ridente paese delle .Prealpi lombarde dQ~e la • ,. • \ l • 1 volontà dei èompagni nostri è arrivata a co- struire l' édificio, modesto· m·a gÌorioso, della prima Sciuola Modernà italian'a. Si. fantasti– cava sui più grandi progetti .... <~- D.µr_ante l'in- , verno -· egH diceva -. i nostri scolari ,li ter– remo- in _città nçlla scuola milanese dove nulla m.ancherà per lo studio. Ma d'estate. li porte– remo quassù e li lasceremo liberi pei prati_ e pei boschi, liberi nel sole e nel vento. Perohè , i nostri scolari qovranno · abituarsi alla li. ~ertà. E queste t~rre intorno alla, scuola, do– vranno essere nostre, coltivate da noi. Si dovrà creare un'oasi libertaria ·in mezzo al · deserto borghese ... 1 ». ç.aloppate di sogni, febbre d'azione e di creazione e sopratutto amore, ardente amore . per la causa degli umili e della libertà. Poco prima che lo cogliesse la morte, Egli aveva -ripreso il lavoro di compilazione del su.o « Compendio di Storia Univ~rsale ». Il primo volu1ne ~ra già pubblicato (Dalle origini- del mondo alla cadùta dell'Impero Romàrio) e si era deciso di condur· l'opera a termine. Suo ' . intento era quello di scrivere una storia p.er i proletari, per coloro- che, strappati dallà · triste necessità del pane quotidiano agli studi, dovettero · giovanetti abbandonare la seuol~ per l'officina o pei campi. « Questo libro --– scrisse Egli stesso nella prefàzione al prin10 vol urne - vuol essere ·un amico, un inf o'r1na– tore, un piccolo consigliere per quei _lavoratori che aspirano ad avere qualc~e succinta conÒ– scenza delle vicende· delle gen~razioni umane. , che ci hanno preceduto, per quei lavoratori che; nauseati da tutte le insuJsaggini mendaci e . cortigiane dei soliti volumi di storia popolare, de~dderano leggere finalmente una narrazione • storica ispirata ai· nuovi concetti di edu_ca– zione· libertaria »·. Ma anche q~est'ope:ra (Yhe, condotta a compimento, .sarebbe stata preziosa per _ le nostre· idee e per l'educazione ·del po– polo, ·rimase stroncata. ,La morte colse )'irrizia– tore proprio nei giorni in· cui spogliava libri e prendeva appunti per procedere nel suo lavoro . \ Son Passati sei an:p.i' dal giorno· della sua morte e ne.ssuna delle sue iniziative ebbe -s.e- . ' guito .. Sembra quasi che Egli abbia trascinato con sè, nell'urna cineraria, !''energia aninia– trice dell'opera. sua. Vi sono iniziative tanto z,~rsonali, che si stròncano colla morte dei loro inizià-tori. La Scuola Moder'na di Clivio nQ.n c'è. più, travolta dalle avversità •e dalla reazione. A . . , Milano l'iniziativa per. la· co&truzione . e pel funzionamènto della « Scuola Moderna Fran: èisco Ferrer » -è -rimasta al punto. che si tro– vava il giornç_>della morte del suo .iniziatore. La rivista · << L'Università ·p_opolare p ,ven:µe più stampata, e nessun'o, fino ad 6ggi, si è . curato di rac<?<;>gliere i manoscritti di. Luigi_· ' I
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