Pensiero e Volontà - anno I - n. 5 - 1 marzo 1924

. ' .PENSIERO E VOLONTA sesto di. essa. Tenuto oonto ~o,ltanto della zona interna, •e in questa d•ei latif bndisti inf,eriori ai 000 ettari. .abl>iaro@ : due terzi del territorio oc– cupati dal lati-fondo, 1lll terzo dal fondo censito e d~ fabbricati d,ei paesi. L'estensione miedi,a dei 1400 latif.ondf.sti è di 512 -ettari. , Hanno latifondi : 23 oomuni su 2~ d-ella pro- -vincia di Caltanissetta; 33 su 63 della provincia di Catania; 32 su 41 deHa pr.ovincj.a di Gir– genti ; 23 su 101 :deJil..a pro:vinci,a di Messina; 53 su 76 della provincia di P.al, e·rmo; 20 su 100 del– la provincia di •Siracusa; 12 su 20 della pro– vincia di Trapani. La distribuzione è questa : ' 'PROVINCIA Gal tanissetta Catanta Girgenti Siracusa Trapani M,essina. Palermo Estensione totale in ettari. 134,807 149,749 90,436 76,316 45,293 50,394 170,732 717,727 Rapporto fra l' e– stensione totale dai latifondi e l'esten– sione dei. terreni dei comuni in clli trovano. 41,7 % 30,7 %, 31,2 % 22,9 % 20,2 %, I 18,9 % 35, %- Ad ,illustrazione di questi dati bisogna met– ter1e in ri.Jtevo che il concetto, di l,atifondi0 non è soltanto que11o di un'unita ,estesa appartenente ad un sollo prOII) rietar .io. V.i sono in Sicilia te– nute coltivatè intensivamente ·ohe pur essendo va.ste noo sono oonsid,erate ,come l.atif,ondi. Co– me vi sono· dei latifondi che apparteinlgono a più propri,eitari, pro irJ,diviso. Caratteristiche del 1atifondo sono il predominio, della cultura estensiva (a cere.ali •e pascoli) ,e l'unità ammi– nistrativa. Il Lo:rienzoni così descrive il. latifon.– do tipico: « Esso si presenta com,e un'ampia distesa di terra unita, per lo più OD!dulata o ooJlinosa, priva di siep.i ,e -di atl:beri, con i,a;di ces.pugli e assai somm,a-r,iamente irattat,a. Nel mezzo od in altro posto convem,ente è oostruita la masse– ria. eh-e può bastare anche a due ,o tre latif ondì assieme. « La :masseria è un complesso di ,eqifici for– manti quadrato o rettangolo chius·o, con un cortile nel mezzo. Il lato, prdncip,al,e è o,ccupato dall'edificio padronale: i rimanenti dai magaz– zini, dalle stalJ.e, dalle •abitazioni, d,egli impie– gati stabili. A v,olte vi è una chiesetta o una ,cappella. Le finestre si aprono preferibilmente sul cor.tHe interno, com,e queUe ,di· una fortez- za, e da fortezz,e, spesse volte, 1e masseri,e ser– virono. Attorno al casam.ento s.i tr<;>va,m-a di raK!ilo, un breve tratto coltivato a mandorilo o a viti o a oritaggi: il costd,etto «girato», e vicine sorgono ,le rozz.e cap.ann,e di paglia de.gli ope- 1 · rai avv,entizi. So,lo 1-ecavalcature e le .hestie da lavoro tr,ov,ano riparo nelle stalle; l,e grosse mandr,e Viengon tenute a sistema 'br.ado. i lati– fondi si susseguono e si toccano, l'un l'altro, sì da formare all'occhio una massa co1npatta ed unif.orme. Più -latifondi contigui, ap•partenenti a un solo propr,i,e.t_ario, formano uno stato : de- , nommazione anche questa ~di origine f,eudaJe, eome lo estate diegli 1 inglesi ». Proprietaria de-i 1 lam.fondi •è, in gran parte,, l'aristocrazia di antica data ,o di recente for– mazi()IIlie(quella che ha ·acquistato il .titol,o nQ– biliare c-o,mpraruio un feudo). I più ricchi lati– fondisti viv,ono n,ei ~ gr,andi centri o n,el conti– ruente. Parecchi sono stranieri. V.e ne sono m,olti che non conoscono neppure i loro do– m.i_in1i. Se i latifondisti im.p,tegassero rnei loro t,err,eni il ,d,8ìnaro-che sci.up, ano nella vita fri– vola del1e grantli ,città ,e risiedessero, aJmeno per quailche mese, nelle pri0pri,e campagne, l'agricoltura del latifondo farelbibe grandi pas– si. Invee-e del propri-eitario è ,il gaheUotto Co .ai– fittuari,o) -che dir.iige l'azienda, ,e poichè il ter– r-em\o non è suo e l'affitto non d!ura più di sei anni, egli non ha interess,e a introdurrie mi– glioramenti che frutte,rebber,o a lunga scadBn– za. Oerca, .quimldi, di_ ricavare il. miglior red– dito sfruttando più che può la terra e i con– tadini. Anch'.egli è, giener.ailmente, assente,ista. ~.',affittu..ario imprenditore, eh-e ti~ne l'azie1rnda per proprio conto ,e la fa coltivare da brac– ,cianti stabi.li od avventizi; è sempre più raro. Il tipo predominante è quello de,l gabellotto in– termediario, ohe subaf,fttta, o dà a partecipa– zione, tutto, o (lilla-si, il terrooo, riserv;:i,ndosi taJv,o,Jta i lavori del maggese o l'industria ar– mentizia. I patti agra1'i in uso nei latifondi variano secondo i sistemi di rotazione. Il ti .. po di rotazi(){Ilieche pred,oimina. è quello a ter– z.eria, ci•Oèun terzo a· gran·o, 'un terzo a pascolo, un terzo a mag·ges:e. N,ella rotazione triennale, il terreno d,estinato al gr.arnlb,viene dato anno per anno ·ai c-onta;dirii, sia verso um, compenso fisso, per lo più in natura- (terr.a~ico) sia verso u11a quota parte del prodotto (metateria): Il terzo del fondo ,destinato a pascolo è occup•ato • dalle mandr,e del igabellotto, -0 1 q,ffiidato ad altri, quasi sempre a. sociietà -di pastori. I lavori di maggese sono generalmente fatti ·dal gabeJJ.otto con gli animali suoi P.ropri, oppure vengono \ ...

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