Pensiero e Volontà - anno I - n. 5 - 1 marzo 1924

, J \ \ I PENSJlÉIRiO E VOL 1 0N'l' À I ' • quasi tutti, ichi più chi· meno ,ad attentar~e C(?n replic,ate ,e si,gnifi~anti ·a.1ineazi.o-ni,a1la consi– stenza .dei patrimoni. Grandi fortune ,e piccol 1 e, in. potere dei .feudatar.i~ funono, quali intera– mente e quali pr,essochè ip.teram.ente distrutte. Fortune· :colossali si ridusse:rio a nulla. « ••• '.. Furono :pochi, anzi pochissimi gli ex baroni che· non volìer.o ,gustare le id,eJizi-ed:eina dissipazione; tutti il resto consumarono, chi prima ,chi poi i lori0 patrimoni ». Il latifondo avl'lelbbe dovuto spezzarsi, invece. restò integro. Nel. 1862 furono dist1'ibuiti ai padri -di fa,mi- _glia pov,eri, oon preferenza .ai danneggiati po– ·litici della rivol1uzione del '60, lotti di terreno a·ppiartenenti ai Comuni, çon l'obbligo- 'de1la coJ– tur.a. ,o lbortific.a ìe ,col divi,eto 1deU'-alienaz.ione . . per run deiterminato, numero di anni. Essendo i qU!otisti, per lo più poy,eri, con .atti' simulati di affitto .a lunga scadenza vendettero 1,eproprietà ,a ricchi possidenti, i quali le ,e1bberoad -ottime çondizi,oni. ·Le J,eggi del 21 .agosto 1862 e del 15 .ag,0isto 1867 misero all':asta -terrie ,e case che 1o Srtato possedeva o ,che, ,gli ,e.r.ano perv,enute dàll'inca– mer.amento. diei beni ecclesiastici. Queste leggi permettevano }',ammissione all'incanto soHanto a· coJor,o ,ohe av,e,sser,o,versato il dec:iimo dlel prezzo dei 1o,tti e, s-e davano -aJl'acquir,ente il d-iritto di pagare il'ammonta:re de:ll'aggiruidica– zione in )unghissim-e rate, concedevano una di- ' . mjJni~ione. ,del debito a -chi pagava con antici- pazi,Q'I)Je. Tutto questo fece sì che soJtanto i si– gnori poterono parte 1cip,are -all'incanto ,ed'acqui– stare ad ottim-e condizioni vastissim1e es.tensioni di terra. Le persone più influenti o più temute al1o~tanarono, inoltrie, ' gli altri conc,orrent1 . dall'asta, sì da ottener.e diminuzione d_iprezzi negli incanti sruccessivi. Le terre furono me,sse all'inc•anto sul pr,ezzo risultante .daJ v,eicchioca– tasto boribonico, che tassa-va l1eig-g.e·rm.ente gli immobili ; ,e co~ì i si,gnorotti poterono con tenui so:nme ,arraffal'le imm,ense ricchezz,e, cp,e ac-. crebbero poi, ri,v,endendo 1a terra ai contadini al decuplo del prez-z.o· -d'incainito, sicuri d1 ria– vel'e i poderi, ·pr,esto ,o tar.dì ; ,a p,rezzi irrisori. I Il latuondo rimase, quantunqu,e i compiila- •tori de1le 1-e,g;gi ~el '66 -e ·'67, ritenesserio che per vi~tù dell' ,enfitoo.si ·q_ov,esserosorg,ere in Sicilia più di duoentomila piccole proprtetà rurali. Dopo i tumulti ~el 1893-94, Francesco çrispi, allora presidente d,el Consiglio, presentò alla Camera un p1rogetto di colonizzazione ·deUia.Si– cilia', secpndo jl qu ,a.le, i n'eni' rùraJi def' co– ff1Uni ç, di· altri -enti appartenenti alle ammi,- nistriazi,oni provincia.li dovevano essere frazio · ua,ti in piccol,e parti e dati'. in ,erufitoosi p,e:rpe– tua, con l'o(bblig,o,per il c-olono,idi coltivare egli stesso i lteirr,eno. Tutte le ,opera;z,ioni di frazio-- 1 ' namento avr,e;bbero dovuto esserie r.ego1ate da -cieJlLe conunissioni agrarie ,oom~oste di magi– strati•, di un consigli-ere di prefettura. Per i beni de.i priva.ti: i pl'o~ri,etari ,di più idi ,c•ento,ettari dì terr,enb avreb1lero ,dovuto . idi-chi.atare aUa . pr,ef ettmta i migliorainen~i eh 2 intendessero t;ortar,e. Acc,ettati questi miglioramenti,1 i pro– prietari p,otevano con~-erv.are sotto la Joro di– r,etta g•estione una distesa dì 100 ettari; i-1 re-sto, ·dov,eva andare diviso in lotti di 5 a ·29 ettari affittati ai contaaini. Il pr,ezzo di affitto 1era fissato sulla media decennale dlelle locazi,oni pre.c,edenti o stabilito dalla commissi,one a;gr.a– ria . .Se il pnopTietario rifiutava di migliora.re , i pr~opri terreni, ,essi venivano, concessi di uffi– cio in enfiteusi. Questo p,rog,etto sollevò una vi– vaoe ,opposizione nel camp,o .dei competenti, spe,cia.ilmente p,er il fatto che i.J Crispi non pre– vedeva alcun mezzo finanziario. I' coloni non potendo bonificare un milione cirça di ettari ·non :avrebbero potuto sviluppar,e la piccola propri ,e.tà, ,e il laitiifo:qidosar-e!bbe r.im -asto inat– taècato .. L'opinione comune ,fra i ·politicam.ti ,è che basti ·fare. a pezzi i l~tif oncU ,,e .distribuir,e le p,arti ai piccoli ico.ltivatori, fornendo a questi iUD. _po' di credito .ag~ario, perchè il prol>l,ema del lati– f.oudo s-ia r.iso,lto•. , Il De Feli0e Giuffrida ·ad ,e- . .:---:-- . ' sempio, iJllel \dicembre 1919, ,interp,ellava il Go- verno sulla IlE}cessiitàdi una radicale e soUe– ci.ta soluzione _,de[ p:r:obl,ema del lati~ondo sic:L– Hap,o,.Tutti i co1npetent.i sono 1concordi, inv:ooe, · nel ritenere vano, ogni tenCativ,o,Iè,gis1ativ.o ten– -dente a spezzarie irl latifondo, finchè- vestano immutate le, condiz.ioni natur.ali ,ed ,ec,onomi-che cihe lo determinano. *'**, Il latiifondo ·rimane ìà 'forma~ ttpiica dìella prop·ri-età rurale sici1iana. ' . · , D:a-hl'inchiesta Lofleriz,oni, deil. 1910, risu)ta che i latifondi dell'estensione di 200 ,ettari -e più so~ no.~ numero di 1400, occupanti una · 1 su.p.erficie , di 717,729- 1ettari, pari _al ,30 per cento d,eJJa su– ,perficie tot~l,e dell'rsoia. 'Essi appartengono· a 787 pre>·pri,etari,· ,dei qu~li 614 ne ·posseggono circa la metà, ossfa 33~,031. ettari; mentre 173 · proprietari .po-s·siedono il rimanentè, ossia ,etta– ri 382,698. Sop 1 ra Ùn~ popolaztone t~tale di più ' che 3 milioni ~ mezzo di abitanti: 787 individud posseggoiQ.o un terzo dell'isola~ e· 173- rizì .:di '.11'1 ·

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