Pensiero e Volontà - anno I - n. 5 - 1 marzo 1924

- ' PENSIEH0 E VOL0,NTA 13 *** La p,iccola proprietà e la mezzadr~ non so– no che una parte .dlell'agricoltura italiana, an- "zi, una piiccola parte. Vi sono ancora ,i latifon– disti, ,cihe rappr.e.sentJano la p.iù cancrenos.à piaga che torm~nta la miseriia del proleta– riato mirale; --vi sono ancona i grandi proprie– tari ed i g:r;arndi affittUlari (i fittavoli) della Bassa Lombardia e di altre zone1 irrigue,; vi sono i piccoìi ,aJifittuari, ·contadini tipici del– l'Alto Milanese, ,cihe si schiantano le braccia suhle terre sassose ,dibattendosi in una miseria morale e fisica che ha dell'ilil!V,erosimi1e;vi son.o infine i braccianti, (giornaheyi,, avventizi, ecc.) veri cir,enei dell'agrtc,o'1tura, p-ei quali l'uni~a sper.anza e l'unica riso-rsa è la via dell'esilio. Non ci soififermiamo su11a questione del la– tifondo, per la quale occorrerà uno studio spe– ciale. Ci sod:fermiiamo, invece, ,a parJare dei ,gr9ssi agrari che condiucono le lor,~- terr,e ir-· rigue ad e,conomia diretta ricavandone utili sbalorditivi. Certamente i loro e.ampi sono ben . coltiv:ati: il prato e 1a risaia dànn@ r,edditi al– tissimi e la lavorazi,one mecc1anica dà mezz,o di r-ealizz·are_forti economie. La paga dei brac:.. cjanti non è molto elevata ·,ed i patti .agricoli . stipulati :r,eceniteme·nte dai sindacati na:zionaÌi h,ailiil!o~ibe:riato i grossi propTietari da -ogni . impegno. I p.atti delle leghe r.oss,e avevrun10im– posto ai proprietari un minimum di mano· .d'o– pera rfissa .a seoonda tdie,l cc perticato » (superfi– cie della pro,prietà; una pertica mi1anese cor- risponde a 654 metri quadrati ciréa), m.a i nuovi patti hanno -annull~ta questa conquista, . ·in modo che i brac'cianti v:worno s,empre s•ott9 la minac 1da deUa dis'oiccujpazione. · Sub.i,to dopo i bva1cci8:_nti, in f.att'6 idi -inèert~z.– za e di 1niseria, vengono i piccoli .affittuari. Il .grosso pro,prietario che possiede· centinaia e centinaia di iettari di terrBno, divtde lia sua proprietà in .taE.ti 1 1 0,tti affidando .ciascun lotto ad una iamiglia di contadini. La proprietà ha una casa .c,o1onka (cascina) me serve -d'abita– zione per le varte famig,Ji,e d~gh affittuari. Questa casa non .è mai sufficiente per ,a1lo-g– giare i componenti la ,coloni1a,·,ed .i. propri,etari per raigioni di ec,onomta e di pigrizia, n()[l pen– sano mai ad ingrandire l,o stabile. Cqsì ;oapita che in una camera dormono sei od otto perso– ne; ,m~gari due coppie -di sposi, :divise, per ra– gioni di decenza, da una tenda tirata intorno ai letti. In conseguenza'· di questa scarsità, di locali il proprietario accetta gli affittuari solo quando si prendono molta terra. La famigHa lavora come può e p'l~"' l'affitto in derrate: • I trn.:m-ento, bozzoli, po1ìame, · eGc. Tirando le somme ·del v 1 alore ·dèl1e derrate che il oontadi-, no dev.e portare al padr-one, si raggiungono cifre rilevanti, asso1utamente sprop<JTzionate a:t reddito reale .de1la terra affittata: Il padro– n~ non si_ interessa della sua propri•età, è già– molto se iTitaarioa un ccrfattol'e»per sorveglia~-e · che -nessun affittuario ,esca.dal.Le pr,ecis•e norrne stabilite nel contratto d'~ffitto. Al resto pensa -l'iamministratorie 1cihe -è (l!Uasisempre u.no stroz– zinQ. Il 1padr-9ne viv,e -in ç:ittà e se la- gode, mentr,e i contadini si ,dibattOIIlio-nella miseria. Ognuno comprende tcome (JUlP-~-~ metodo di conduzione agraria LSia,iniquo, il più im.iq, uo, osi•amo dire noi. ,E' ill met01do praticato da molti b1as,on~ti milanesi ohe igiodono gra'Il!dtl fama di fil1antropia, che occrupiano alti posti vicini .aJl gov-erno centra1e, che fanno. entusia– stica pro.fessi,o,ne di a~or di patria. Pierò la loro terra, alla patria non dà tutto. quello che do– vrebbe da:r,e. L:affittuari,o, obbligatb a pro.diur- 1'.eqtLeJJla.certa qUJantità di grano da portaFe al padrone in pagamento deH':affitto, non può~ seguire .nella 1 çoltivazione del pO!dJereuna ra– zio[ljale. rot~.z.ion1e.- Inoltre, av,~ndo-,molta terra, anzi t!'oppia terra, :è C·OStretto a oondurr,e una 1coltivazione ,esten_siva invece che intensiva. Tutto ciò. se può ,essere indifferente per un pr,opri,eitarto patriota, non. è indifferente per chi ama la :giustizia eid i bisogni della nazione. I pi,ccoli af.fittuari non sono n1ai riusci.ti a , ro·mpere il cer.chio di rferr,o dei l,oro contratti. Tentarono è v,er,o di pagare l'affitto in danaro invece che in derrate, ma il t~ntativ,o ru viano. Schiavi tdella swperstizione reUgiosa, olbbe- -clienti ai comandi- dJeù ,prete sempre alleato al lor·o ·padrone, non ,ebber,o. -mai impe.ti di ribel– lione dècisiva. Ora i.I f,ascismo li tiene piegati al punto che non osano più nemmeno s1peirare. *** Con questo articolo -abbiamo condotto a termine la nostra rapida criti-ca ,all'economia agraria in regime capitalista. Vi S·f!,riebbe an.J cora moUo da dire, , 1ei -gli ar.gomenÙ non c·i man,chel'ehibe:ro, sia pe:r ciò che rigU1ar-da il lato teonico sia per ciò che riguard'a il lato sociale, ma crediamo .p~s,ar 'oltre perchè ·urge parlare di ID.loi,del nostro avv,enire, delle no- stre aspirazioni. · ,Diane nostre crittohe sono em·ersi due fatti. Il primo: l'economia agraria della ·socie,tà ca– pitalistG. non 1:·ispond~ all'idea di giustizia ea alr interesse della nazione intésa come massa; · il secondò.: la· psicologia del .contadino, salvo 1~ dovute eccezioni, non risponde ancora ai

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