Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

L ' A N D R E A N A . (Continuazione e fine). X V . Seduto su una poltroncina di vimini, col cuscino dietro la schie– na, svogliato, con una maschera senza colore, con gli occhi che ave– vano scosse lievissime, oscillazioni ritmiche orizzontali, Nondo sor– rideva ai chioggiotti : e i chioggiotti, specie le donne, lo attorniavano come un re fulminato, un gigante sconfitto. U n a donna teneva in braccio i l p u t è l o che Nondo e l'Andreana avevano portato trionfal– mente al battesimo e diceva lei con malizia : — V a r d a el to s à n t o l o , — come se dicesse : « V a r d a da le grandezze cossa che el xe ridoto » e a lui, a voce p i ù alta, come per richiamarlo dal mondo delle amne– sie lacunari: — V a r d è el p u t è l o , el vostro fiosso.... — O r a gli davano regolarmente del voi perché con un uomo in quello stato che poco capisce e poco sa di voi, di tu, di lei, di confidenza e di r i – spetto, è inutile lusingare o trattar con riguardo e tanto meno parlare in cìcara col pericolo di sbrisare in p i a t è l o ; e non resi– stevano a guardargli tratto tratto quel segno della sua sconfitta, una profonda cicatrice, una striscia rossa che i capelli grigi raggiun– gevano a stento, nascondendo la scarsa generosità in un sorriso di commozione per l'ammiranda imbecillità di quel s à n t o l o . Zennaro, quel delle coccie, che aveva inaugurato uno dei primi motori, e non chiamava coccie le coccie, né barche, né bragozzi, ma, tutto d'un fiato, motopescherecci, cercava d'interessarlo, colui, a l – l'affare, perché quando non si pesca nulla la nafta s'è consumata lo stesso, e V « ex-nostro maggior pescivendolo » non sapeva p i ù di nafta e di motopescherecci e rispondeva con qualche tremore vibratorio a dita protese, continuando a sudare e a diventar rosso. T a l o r a , spe- 35.* — Pègaso.

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