Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933
Apostolo 699 Santo, che ci distacca dal mondo, ma ci concentra in sé, ci fa vivere dei suoi palpiti ultimi, che sono i p i ù divini. L a messa breve del venerdì santo, che è lo strazio del distacco dal corpo, della bara, della fossa, della dissoluzione : quelle pause di silenzio in mezzo ai canti, quei paramenti viola, quel crocifisso i n terra che tutti si inginocchiano a baciare. I l mattutino delle tenebre, nella chiesa scura, con le sette can– dele i n croce, che si spengono una per una e anche le voci si abbas– sano; poi anche l'ultima si spegne e nell'oscurità completa le ultime preghiere son sospirate come l'estremo addio. Nell'aria resta i l lamen– to di Geremia : Aleph, Beth, Ghimel... Ululate pastores... dtes amara valde: i l vecchio profeta, con la faccia consunta, che piange sulla sua patria distrutta, sul popolo suo disperso, sulla povera u m a n i t à crocifissa con Cristo nella ingiustizia e nel dolore che non hanno fine... E d ecco, — una notte è passata, solo una notte, — ecco l'aurora del sabato santo : quella chiesa che è vuota ancora e spenta ; ma sul– l'altare, dietro i candelieri lugubri e la croce nuda, c'è i l velario pron– to a cadere e a scoprire la gloria dei ceri accesi, del cero p i ù grande sul candelabro p i ù alto, delle palme dorate, dei fiori... P i a n piano i l prete ribenedice i l fuoco, poi la fiamma che si accende di lui, l'ac– qua, l'olio, la cera, l'incenso: gli elementi riprendono possesso della terra, lentamente; la terra, che senza i l suo D i o era scheletro muto, già ripalpita... le prime preci e subito i l Gloria che prorompe, i l ve– lario è caduto; tutte le voci, tutte le campane rispondono a quel grido col grido della vittoria e della vita : osanna, osanna, alleluia. N o n c'è parola p i ù bella, non c'è momento che valga la pena di vivere p i ù di questo, che ci fa toccar con mano, realtà attuale, la p i ù divina delle nostre speranze : risorgeremo! 4 • • Per quei giorni venivano da noi i p i ù bei nomi della C u r i a : vescovi e arcivescovi in partibus, dai titoli sonanti, Damasco, Smirne, Trebisonda, che, lo sapevamo, parevano soltanto nominali, ma na– scondevano un potere realissimo, degno di tutto i l nostro rispetto : Congregazione dell'Indice, Segreteria dei Brevi, Propaganda Fide, Santo Uffizio. V e n i v a ora l'uno ora l'altro, non c'era ordine fisso; ma per la messa del g i o v e d ì santo veniva sempre lui, i l Patriarca di Costanti– nopoli, monsignor Casali D e l Drago, un nomone tanto spaventoso e l'uomo p i ù semplice del mondo. Principe romano, della n o b i l t à p i ù limpida e p i ù antica, per tradizione destinato a salire : l'avevano fatto vescovo perciò, poi patriarca, ma era rimasto sempre un barn-
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