Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

6g6 G . Bucci protesa verso il cielo e l'organo sospira i l suo anelito di fede, a l – l ' agnus dei quando dall' altare corre fila per fila come un'onda quel commovente abbraccio di pace, e tutto il coro è uno sfarfallio di braccia tese e di teste recline... bastava guardare in g i ù , alla chiesa vuota, per sentirsi stringere i l cuore. I l turiferario aveva inchinati ed incensati tutti; i preti, Ì grandi, i mezzani, i piccoli; anche il chierichetto di dieci anni in quel mo– mento aveva preso la d i g n i t à compunta del vecchio monsignore : ora eccolo lì in piedi, nel mezzo dei gradini, che volta le spalle all'altare e guarda la chiesa; alle panche deserte egli ripete i l suo largo inchino circolare, alza tre volte il turibolo fumante : tre nuvolette riman– gono un istante sospese nell'aria, poi lentamente si sperdono... nel vuoto. O h sì, belle le nostre funzioni, raccolte, solenni, commoventi, ma un po' vane : retoriche come i cartocci di quelle iscrizioni che ci stanno sulla testa e che nessuno ha mai lette, come quelle grate luccicanti, che coronano in giro i marmi, donde nessuno si è mai af– facciato a guardarci. Per chi tanti canti e tanti suoni? per noi, certo, e per D i o , per far piacere a D i o ; laudate eum in tympano, et choro: laudate eum in chordis et organo : eran parole che dicevamo sempre e ci alzavan l'anima nel loro suono... M a la chiesa non è fatta ap– posta perché i l clero v i si mescoli col popolo? quello un gradino p i ù su, un po' p i ù vicino al mistero; ma sotto le gran volte non c'è posto per tutti? la porta non è aperta? A Fossombrone, nella chiesetta del Rosario, i l vescovo mi aveva dato la tonsura e gli ordini minori in giorno di gran festa : accolito, lettore, ostiario, anche esorcista! I n mezzo alla gente era avvenuto il rito : per aprire e chiudere la porta io avevo dovuto attraversare una folla fitta, brusiante, che mi guardava con tanta curiosità, ma anche tanto amore: mi avevano detto che dalla chiesa dovevo cacciare gli eretici, i profanatori, ma non i peccatori e i frigidi; mi avevan detto persino ch'io potevo imporre al diavolo di uscire dalle anime in pena. D a quel giorno ero già in potenza un piccolo pastore, col tempo lo sarei diventato tutto intero... sì, ma intanto dov'erano le pecorelle? Eppure due volte all'anno anche la chiesa nostra si riempiva : a Natale e a Pasqua, per la messa di mezzanotte e per le funzioni della Settimana santa. Natale anche per noi reclusi sonava libertà. P r i m a di tutto a R o m a l'inverno non esiste : il freddo se pure viene a gennaio, quando

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