Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

P A R O L E A L L A B U O N A G E N T E . . G l i spiriti femminei disprezzano le donne. L a gran prova dell'amore non è tanto la lontananza quanto i l nuovo incontro. R a r o che l'immagine creata dal cuore nella p r i – vazione non superi e offuschi la realtà che gli risorge davanti. O sia la nostra letizia i l preannunzio della buona fortuna, o volga essa gli eventi a nostro favore, certo v i sono arcane r i – spondenze tra i nostri stati d'animo e i l destino imminente. Certo moto di sospetto nel beneficato verso i l benefattore non è che reazione al desiderio di questo d'avvincer l'altro con le catene del beneficio. T u t t i aborriscono l'invidia, ma molti si fanno vanto di quel che non è che i l colmo suo : la gelosia. N u l l a di rigido nell'anima vivente. C o s ì certa « rigida giustizia » è ingiustizia. . I l superfluo è poi sempre di danno. L e madri pensano che i loro difetti versati nell'animo dei figli si facciano v i r t ù , E c i ò è chiamato dai molti, amore materno. * — Vivere è sempre un adattarsi. — M a adattarsi a qualche cosa per salvare qualche cos'altro. I n questa alternativa si forma e si palesa tutto i l carattere di un uomo. • • • C h i ammira la fede negli altri, ha già in sé la fede.

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