Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

$ \ L ' I N E S . i E r o stato assegnato al 68°, alla costa San G i o r g i o , per i sei mesi d i sergente da fare « i n compagnia ». L a v i t a nel plotone a l – l i e v i ufficiali aveva mantenuto 1' i m p r o n t a e i l distacco della classe privilegiata i n mezzo al gran livellamento della caserma : ora i l nucleo era stato sciolto e i componenti mandati ad amalgamarsi col t u t t o . I o n'ero felice. Già i l plotone era stato per me una libera– zione dalle pastoie f a m i l i a r i : ora la v i t a d i compagnia era, nella mia aspettativa, i l contatto con u n ' u m a n i t à p i ù vasta, p i ù barbara, alla quale con t u t t a l'anima ero disposto a sentirmi affine e per la quale n u t r i v o una c u r i o s i t à appassionata. Accettai q u i n d i con fer– vore t u t t i i c o m p i t i , t u t t i g l i u f f i c i e i servizi del m i o nuovo stato. T r a questi c'era allora i l comandare, ogni tante sere, la ronda durante la libera uscita. U n sergente-con due caporali delle varie a r m i , i n tenuta d i servizio, col sottogola, la giberna sulla pancia, 0 la bandoliera a tracolla se d'arma a cavallo, gironzavano per la c i t t à , facevano apparizione nei l u o g h i ove d i solito affluiscono 1 soldati, per invigilare che essi tenessero u n contegno corretto, i n – tervenendo, nel caso d i baruffe tra l o r o o tra m i l i t a r i e borghesi, a rimettere l ' o r d i n e . T r a i l u o g h i b a t t u t i dai m i l i t a r i ci sono, si sa, le case d i m a l affare, le infime. I miei colleghi se ne tenevano l o n t a n i : i sergenti d i carriera credendo d ' i n v i l i r s i ad entrare i n cert' usci, i f u t u r i ufficiali per la paura del sudicio e per u n senso d i schifo. I o non soffrivo d i certe debolezze. I l disprezzo dei rispetti u m a n i , dei v a l o r i correnti, delle o p i n i o n i della maggioranza, i l desiderio d i conoscere, d i rendersi conto d i tutte le forme della v i t a , anche d i quelle considerate p i ù basse e spregevoli, facevano sì che o g n i v o l t a che ero d i ronda, immancabilmente salivo le scale d i qualcheduno d i codesti scannatoi. I l cerchio assegnato alla ronda del 68° era i l d i là d ' A r n o ; e nel d i là d ' A r n o ce n'eran parecchi.

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