Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

7 6 ó G . LANZA, All'albergo del sole separato da lei, e nello stesso tempo il duello ch'egli è costretto ad af– frontare per una questione di donne, Bice, per superare una simile s i – tuazione senza piegare dalla linea dignitosa e « superiore » che si è pre– fissa, chiama a raccolta le sue forze di difesa, riproduce in fantasia la sua immagine di donna sublime e sacrificata ed in essa si giustifica e s'assolve. Ma l'indomani « mentre si vestiva ad un tratto si ricordò : i l duello! Stette per un poco sospesa, come inebetita; e poi per un pezzo non cessò di domandarsi con grande meraviglia come mai la sera prece– dente, uscita dalla sala da pranzo, non si fosse più ricordata del duello ». E al capezzale di lui, gravemente ferito, ella s'accorge finalmente che l'in– ganno ha finito di resistere, che l'amore, da lei mantenuto con la forza dell'illusione egoistica, si è ormai spento, non opera più. In questi miraggi, contrasti e delusioni della vita sentimentale, si esaurisce l'interesse del Lanza, tutto v ò l t o all'interno dei suoi personaggi, e disdegnoso di quanto, nel racconto, è semplice descrizione esterna e « colore ». Anche il suo stile semplice e diretto, alieno dalle soverchie ambagi e divagazioni analitiche, sa tenersi all'essenziale senza rinunciare, qua e là, a precise finezze. Questi racconti del Lanza, — scrittore, come s'è accennato, di for– mazione alquanto diversa da quella della massima parte dei nostri giovani novellieri, — sono atti perciò appunto a dimostrarci quanto siano tenaci e radicate le tendenze « neo-realistiche » della nostra narrativa attuale, di cui forse la critica suole troppo sollecitamente sbrigarsi. Nel Lanza affiora un fondo morale, un senso delle psicologie e dei caratteri che è sincero e necessario, e s'indovina suscettibile di ulteriori sviluppi. Figure come Luigi e Jole di All'albergo del Sole, e sopratutto Bice, sono bene indi– viduate, rispondono ad una intuizione sicura. Le riserve che ci tocca fare riguardano, piuttosto, la difficoltà, per taluna di esse, di risolversi senza residui nella forma narrativa. Dall'abito della concezione teatrale deriva al Lanza una certa tendenza a contrarre in momenti risolutivi, « dram– matici », una materia psicologica di sua natura sottile e sinuosa, meglio adatta ad essere interamente svolta in tono minore; come dallo stesso abito deriva una certa convenzionalità di ambienti e di sfondi. Ma il giovane scrittore, a cui dobbiamo un primo libro così note– vole, e, in esso, un racconto significativo come Bice, non si arresterà qui. Senza dubbio la materia psicologica e morale, che appare essergli così pro– pria e necessaria, saprà a poco a poco crearsi attorno i casi e gli ambienti in tutto e per tutto adeguati : e, maggiormente distendendosi il tono nar– rativo, questo ritroverà in ogni suo punto la giustezza e profondità d'ac– cento dei suoi momenti migliori. SERGIO SOLMI. EZRA POUND, Profile. — A n Anthology. — Scheiwiller, Milano, 1 9 3 2 . L . 3 0 . (In vendita presso la Libreria Hoepli). * All'opera e alle idee di Pound si potranno muovere molte critiche, anzi, per se stesse, sempre così poco conformiste e ribelli come ci appaiono, aizzano la critica, ma non si potrà mai dire che Ezra Pound non osi ten– tare esperienze ed avventure letterarie originali. I l concetto da lui seguito

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