Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

C . BETOCCHI, Realtà vince il sogno 7 5 9 E in che altro modo definire, se non come un cadenzamento par– nassiano di lucida evidenza, strofe e temi di questa specie.... Un giorno di primavera vidi l'ombra d'un'albatrella addormentata sulla brughiera come una timida agnella...? L o cercheremo dunque allora dov'è più dimesso, e se pure improv– visa, improvvisa candidamente, non con quei suoi ritmi scialbati, ma poveri veramente, come i suoi desideri. I quali in altro non consistono che, in fantasticare, proprio fantasticare di nulla (o di troppo), come uno che risalendo i « fiumi azzurri », in « celesti sussurri » arde d'accostarsi alla « volontà del cielo ». E dir « fantasticare » è dir poco forse; se non che serve bene a suggerire la labilità di immagini con cui ama esprimere quel sentimento suo cristiano. Fumo che te ne vai solo * 4 * * + * « 1 i t dal focolare del duolo al cielo: prendimi la mente. In Vetri, in Domani, canta così, disadorno, ma con soavità, e sem– pre, che è la sua dote prima, con una felice invenzione di tono lirico : dico di più, senza quei « tentennamenti » derivanti, come lui stesso dice, dalla « vanità », anzi dalla « vanità della tecnica ». T r a quelle « vanità » mettete il pittoresco e il facile di certe forme della poesia popolare, e la contentezza delle apparenze e di letterarie gentilezze (rime, parole, ritmi, immagini); mettete i tre quarti di questo piccolo libretto. G I U S E P P E D E R O B E R T I S . GIOVANNI CENZATO, Itinerari provinciali, con prefazione di ARNALDO MUSSOLINI. — Mondadori, Milano, 1 9 3 2 . L . 1 5 . Titolo e copertina di questo volume promettono appartati angoli di mondo, così come ci hanno abituati a figurarceli le Poesie provinciali di Fausto Maria Martini e le Poesie di tutti i giorni di Marino Moretti, i Sentieri e le nuvole di Guelfo Civinini e i Colloqui di Guido Gozzano. L a copertina, col suo vicolo deserto, dove, dinanzi al portale d'una chiesa, cresce l'erba tra le vecchie pietre, e in fondo s'indovina una piazzetta in cui il sole cala e stagna indisturbato, può ancherichiamarealla memoria la provincia conventuale di Rodenbach. I l titolo può far sospettare mo– tivi d'ironia alla maniera di Laforgue : pianoforti che scandono il si– lenzio aggravando la noia di ore interminabili, o, a una cantonata, un gatto che sbuca da un portone e attraversa un crocevia solitario, stam– pando in terra la sua mobile ombra sotto la luna ; Lune, ò vagabonde Lune, Faisons cause et moeurs communes.

RkJQdWJsaXNoZXIy