Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

736 M. Moretti v — A h ! ci siete anche voi. M a che v i credete? C h e sia un bel mestiere? Che ci trattino bene noi donne? — Io da vostro figlio non compro, — rispose l'altra come per lusingare e pur risoluta. — Io, se mi pare, compro anche da mio figlio. B o i a d'un b ì - richin, — concluse la vecchia animosa, e volse i l capo da un'altra parte, con quel naso a becco di falco, per non aver altro da dire. Forse la Barabina non voleva saperne della donna caduta in basso che doveva ancora imparare i l mestiere? Forse questa no– v i z i a credeva di portare un tantino del suo antico orgoglio in gra– dinata? Che ci veniva a fare in tanta sozzurra, fra tanta gente che bestemmia i l suo D i o ? N o n ce n'erano abbastanza dì donne? Sgar– bata, le volse le spalle. M a l'altra né si ebbe a male di questi modi bruschi né si s c o r a g g i ò né fece una smorfia, perché sapeva come si empie d'amarezza i l cuor d'una madre, e i suoi figli l'avevan trattata press'a poco come quel pescivendolo aveva detto alla sua vecchia : « A r r a n g i a t e v i » . (Negli orecchi della novizia restava sempre quel « boia d'un birichin » detto da una madre al figliolo, e le pareva che fosse anche p i ù doloroso e p i ù lungo : « B o i a d'un b i r i c h i - i - i n ? » ) . D a quel momento, nella piccola calca, tenne gli occhi addosso alla Barabina, che non le sfuggisse, e al momento buono le inse– gnasse « come si fa », ché d'improvviso le pareva d'aver bisogno di quell'esempio per affermarsi con gli uomini che disprezzano e insudiciano le donne al mercato del pesce all'ingrosso. E quando s u o n ò la campana e uno dei mediatori a v a n z ò come un maestro di scuola verso i l rustico seggio per assidersi alla basculla con taccuini e cartacce, la novizia seguì quella vecchia volpe della Barabina, salì dietro di lei la scaletta appoggiata alla parte posteriore della gradi– nata, si r i t r o v ò nell'ultima fila, issata sul p i ù alto gradino avendo sotto quattro file digradanti di teste grige o bianche o di crani b i – torzoluti e pelati, berretti baschi, berrettini col frontino di celluloide, arditissimi ciuffi, chiome bene accomodate e ondulate di giovani che vengon su ora : lassù, accanto alla Barabina che non guardava, che teneva anzi una spalla p i ù alta, si sentiva molto tranquilla. I l mediatore, Gentili Bruto, i l grande figlio di quella vecchia amara e stracciona, oggi i l « nostro maggior pescivendolo », v o l – geva intorno uno sguardo come di sfida prima di sedere a l posto di comando, e, boia d'un birichin, pareva notasse con una smorfia sua madre e poi la novizia. I n prima fila, a livello della basculla, trat– tenuti da una ringhiera di ferro della stessa lunghezza della gradi– nata, stavano i pescivendoli p i ù autorevoli che alla ringhiera s'ap-

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