Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

quando i l pesce s'annunzia chiama, alletta e non viene. Ovunque si appendeva una rete a festone tra i due alberi, tra vela e vela, e l ' A n – dreana s'accorse p i ù avanti che un bambinetto v i restava dentro di– steso dondolandosi come in un'amaca. Ebbe un sussulto quando r i – conobbe la barca p i ù bella, i l cui padrone le aveva fatto da testimo– ne alle seconde nozze, e ora avrebbe voluto vederlo seduto sulla pe– sante barra del timone, un po' cruccioso, come i paroni. Guardava i l ferro lucido e levigato che s'arricciava verso i l bordo proteggendo i l taglio della prua e la rivestitura di latta istoriata alla base del trin– chetto con le i n i z i a l i del padrone e il simbolo della famiglia ( n o t ò che lo stesso simbolo, sormontato dalla croce, era ripetuto sulla vela maestra); a prua, verso l'interno, sotto la testa della barca, i l nome grande, a caratteri rossi: A N D R E A N A e lei ricordò d'essersi vantata, nel suo dolore, coi suoi figlioli, d'aver dato i l suo nome a una barca, d'aver avuto lei questo onore. — L ' A n d r e a n a , sì, l'Andreana.... M u s i lunghi stasera da queste parti. Casse vuote, barelle, car– riole, biciclette abbandonate un po' da per tutto : barellanti e gar– zoni di pescheria e di conserva che han l'aria di venire alle mani per non saper che fare in tanto squallore : pescivendoli di tutte le categorie che tornano dal molo con la coda tra le gambe : gravi so– lenni mediatori che si rimettono i l canocchiale in tasca e accennano i l tempo : guardie di finanza che zappano l'orto della caserma lì presso e i l maresciallo che sta a vedere di qua dalla siepe: •— A l – l'anima tua! quanto sei fesso! — e par che tutti traducano in qual– che modo i l cattivo umore di questa sciocca fine di giornata senza simpatia e senza abbondanza. M a la donna non si mette in apprensione per così poco, per le avversità del momento. A n z i , vede un uomo importante seduto su uno dei pali della riva, riconosce in quello un mediatore di bar– che, nientemeno che i l signor Bombi C i r o che fu testimone alle sue seconde nozze con Patisci, Piangerai e i l parone dell'Andreana, e s'avvicina senza vergogna sapendo bene d'interpellare un gran de– spota. Bombi C i r o , seduto sul palo, scrive in un suo lercio taccuino numeri e numeri : interpellato, non s'alza : lascia che la donna lo osservi quasi con garbo, e gli osservi la bocca di pesce, quella bocca larga smisurata che gli s'apre a cerniera, i l testone che sembra, come nei pesci, una bocca, e gli veda anche la grossa catena d'oro del pescivendolo in auge e la sterlina e i ciondoli d'oro e i bellissimi pe-

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