Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933

3 3 2 M. Moretti — I l mio N o n d o , un gran brutto vedere.... — Sì.... veramente.... M a no, n o n si torna indietro; ora che c'è i l pigiama, dev'essere bello i l pigiama, ora che le r a – gazze h a n n o i capelli p i ù corti di quelli dei giovanotti, v a bene così. A n c h e i l ferro da stiro elettrico non lo v o l e v i e adesso ti piace. A n i t a era gialla, leggera e muta come una f a r f a l l a . N o n si fermava, ma si posava. L a figurina maschile, divenuta tanto p i ù esile, disegnata da una seta giallina quasi aderente, pareva uscita da uno spensierato libro di strenna. L a sua magrezza ora le donava, la sua apparizione dava l'idea d'un diavolino di C a r – tesio, i fianchi asciutti la facevano leggermente efebica e arguta, i l suo piedino s ' i m m a l i z z i v a nel sandalo giallo. E poi rideva di non esser p i ù lei, d'esser uscita dalla spoglia dell'inutile gio– v i n e z z a così, proditoriamente, i n pigiama. — I l birichino di P a r i g i , — spiega i l patrigno. M a , a questo punto, il « birichino di P a r i g i » offre una sigaretta a sua madre. S u a madre vorrebbe andar sulle furie per questa bella sfacciataggine d'una figliola tanto moderna e fa appena i n tempo ad accorgersi che non si p u ò disapprovare la figliastra davanti al patrigno. Così accettò la sigaretta col boc– chino d'oro e se la lasciò perfino accendere e rise: e, sotto gli occhi di Nondo, sempre per amor materno, t i r ò anche due o tre boccatine, s o p p o r t ò anche il fumo negli occhi : finché, irritata e quasi sgomenta, uscì con una stupida scusa e a n d ò a gettare nella spazzatura la sigaretta appena accesa, tossendo e singultando, a capo i n g i ù , come se vomitasse. P o i sorrise misterioso i l brav'uomo perché aveva saputo i n quei giorni che una ballerina era entrata i n una vecchia casa di marinai, nel quartiere dove si fanno le reti e si preparano per tingerle i decotti di corteccia di pino, e questa ballerina era ap– punto la parente di quei marinai che aveva fatto fortuna a M i l a n o , benché lei non avesse fatto la fortuna della famiglia che continuava invece a patire. Bello lo spettacolo d'una r a g a z z a moderna, profumata, raffinata, vestita alla parigina, che abitava u n nero tugurio. D a quegli antri fetidi di pollaio e di pesce marcio i n cui bollivano i decotti di corteccia di p i n o sbocciava fuori una creatura miracolosa, con la bocca rossa e gli occhi l o n – tani, veli e profumi, senza una scalfittura, una macchia d i fuliggine, intatta. Perché questa creatura straordinaria non a l – loggiava nel miglior albergo, alla spiaggia? Perché era demo-

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