Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933
2 9 2 G . Prezzolini americana e dell'insegnamento pubblico della medicina negli S t a t i U n i t i , ne conosceva parecchi, quando nel 1 7 6 4 decise d i fare un viaggio i n E u r o p a . A b b i a m o u n suo diario del v i a g – gio di ritorno, da R o m a a L o n d r a , dove egli nota tutte le v i – site e le conversazioni con medici e scienziati rinomati che ave– v a l ' I t a l i a : i l famoso Morgagni di P a d o v a , la celebre L à u r a M a r i a Caterina Bassi di Bologna, i l dottor F l a m i n i o T o r r i - giani di P a r m a . I l primo di questi lo ricevette con la p i ù gran cortesia e con abbondanti prove di simpatia. Sono stati ritrovati nella Biblioteca di P h i l a d e l p h i a n o n uno ma due libri che i l Morgagni regalò al dottore americano, ed essi portano le dediche seguenti : W r o experientissimo et humantssimo Do. Dr. Joanni Morgan Auctor. —• Viro de re anatomica bene merito Do. Dr. Johanni Morgan Auctor. Sebbene di ottant'anni i l Morgagni si dimostrava sempre svelto come se ne avesse cinquanta. Anche la Bassi era vecchia; il M o r g a n a n d ò a farle visita nel pomeriggio del 2 0 luglio 1 7 6 4 e la t r o v ò occupata a mostrare agli studenti esperienze s u l l a separazione dei colori che si effettua i n u n raggio di luce che passa attraverso un forellino. E s s a gli regalò u n n u o v o corpo che aveva scoperto, una specie di pirite detta « fosforo bolo– gnese » e dopo aver discorso a lungo dell'elettricità e d'altri soggetti di fìsica, lo presentò al marito (Giuseppe V e r a t t i ) che era pure professore di medicina. I l colloquio si svolse i n f r a n – cese. Q u a n t o al F l a m i n i , professore di anatomia, gli m o s t r ò uno dei p i ù begli scheletri che mai i l M o r g a n avesse veduto; e gli indicò i l modo di_ ottenerne uno eguale, ricetta che i l M o r – gan riporta per disteso nel suo giornale. Questo M o r g a n non era un puro scienziato, a n z i le note che raccoglie nel suo viaggio per la maggior parte riguardano opere d'arte. L e sue pagine son piene di elenchi di quadri e di statue di chiese o di p a l a z z i che si è recato a vedere. I l suo gusto è quello del suo tempo, cioè ammira tutto quel che venne dopo Raffaello e M i c h e l a n g e l o , come i l Guercino, i l Parmigianino, G i a n Bologna, i Cartàcei, i l Domenichino, l ' A l b a n i , lo S p a – gnoletto, ecc. È i l gusto che rimarrà i n t u t t i i viaggiatori ame– ricani fino alla venuta di R u s k i n , cioè al 1 8 5 0 circa. Naturalmente, n o n diversamente da A d d i s o n e da Smol- lett e dagli a l t r i viaggiatori di quel tempo, si lamenta dei men– dicanti e degli alberghi. N o t a le donne che a F a n o h a n n o vanto d'esser p i ù belle che nelle altre parti d ' I t a l i a ; ma n o n gli pare
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