Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933
3 4 4 M. Moretti per trecentocinquanta scudi.... C h e u m i l i a z i o n e ! L a sentiva ben lei la vergogna, figlia di pescivendolo, parente di pescivendoli, sposa di due pescivendoli.... L e i sarebbe andata al mercato, lei si sarebbe fatta valere, avrebbe preso i n mano i l bastone del comando, lei, una donna, si sarebbe seduta alla basculla, a l posto del pesatore e del giudice, dominando la f o l l a dei pesci– vendoli, l ì , l ì , tutti z i t t i e i n fila come b a m b i n i . Presto, uscire, andare a vedere! ( I n capelli? N o , si metteva i n testa una s c a r – petta, una « punta » leggera, e poi la girava intorno al collo l a – sciandone ricadere un lembo davanti, u n capo di dietro....) N o n chiedere a N o n d o . Vedere, coi suoi propri occhi i l trionfo di G e n t i l i B r u t o o di Scolini P r i m o o di quello della bocca di pesce, B o m b i C i r o , pescivendolo di prima categoria, ed anche la spaventosa volgarità di quella madre, pescivendola di terza e ultima categoria, ed anche, e p i ù , la mortificazione del p r i m o pescivendolo con automobile che si lascia scappare le brave tartane, i capricciosi paroni. E c c o l a nella calca, i n vista dell'edi– ficio nuovo, a tettoia, ma fornito di sbarre, del mercato di pesce all'ingrosso. P a r che tutto i l paese si riversi a salutar l ' a r r i v o del pesce, nostra sola ricchezza : la gente povera, la gente m i – nuta, la vecchierella che chiede i n elemosina una manciatina di pesce minuto a tutte le coccie, la fruttivendola col suo carretto che cambia u n canestrino di ròssoli o di paganelli con mele e pere da buttar via, la gente scema e la gente curiosa, facchini e barellanti, ballerine e bagnanti in pigiama, factotum e con– valescenti, biciclette e cani randagi, i l signor Podestà, due suo- rine timide dell'Ospedale: e poi le casse dei cèfali e delle o m – brine e dei trèmoli e delle m a z z ò l e e dei rombi e delle canocchie e dei barboni e dei rospi e dei pesci che hanno s u l dorso l'ombra della mano del pescatore d'uomini, S i m o n P i e t r o : e queste casse che traversano la r i v a , dalla barca al mercato coperto, dove i l mediatore siede e comanda. Questo è i l momento che tutti u r l a n o : ma lei non torce la bocca: quasi quasi si metterebbe a urlare anche lei. P o i si fa largo, mette la testa fra le sbarre per veder che succede là dentro, ode i l suono d'una campanella come all'asilo infantile, vede i banchi, p i ù alti, p i ù bassi, delle diverse file di pescivendoli grossi e piccini che guardano e ascol– tano attoniti, vede anche i l viso adunco della madre di G e n – tili B r u t o che tiene i l suo posto tra gli uomini, ma non vede i l suo grosso autorevole N o n d o dominator d'assemblee. I l me– diatore ( n o n sarà mica l u i , T r e n t a s e i ? ) siede su una specie d i
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