Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933

L'Andreana 335 u n calzolaio a M i l a n o che faceva certi meravigliosi coturni a l – l'italiana.... benché la moda fosse il piè nudo.... — N o , cuoricino mio, v o i siete figlia di pescivendolo e non potete sapere quanto si soffre a nascere figli di pescatori. I pescatori sono gli umili servi dei pescivendoli. I pescivendoli, ecco i nostri nemici, gli sfruttatori delle nostre fatiche, i bevi– tori del nostro sangue, e io lo so che a nove anni fui messa a servizio in casa d'uno di quelli. E r o piccola di statura e per farmi u n poco p i ù alta dicevano che mi occorreva un foglio di carta sotto i piedi. Vedete che ricordo tutto? A n i t a approvava. F i g l i a e figliastra di pescivendolo, ne sa– peva qualcosa anche lei di questa malaugurata assurda genìa. — E r o piccola di statura, mi occorreva i l foglio di carta sotto i piedi, ma fin d'allora non mi potevo render ragione che ai poveri toccassero tutte cose brutte, cattivi odori, pidocchi, sporcizia. Sognavo le mani pulite e invece me le ero rovinate i n tutti i modi, lavando, spazzando, smerdando bambini, prepa– rando orribili stufati e quegli altri stufati p i ù sopportabili che sono i decotti di corteccia di pino per tingere le reti e quell'altra mistura per tingere le vele che costano duemila lire e durano non p i ù di quattro o cinque anni. Vedete che ricordo tutto? Però, vedete, la miseria, il sudiciume.... sta bene, ma c'è una cosa a cui non ci si riabitua p i ù . V o i capite: orribile, quello! — Volete una sigaretta? — G r a z i e . Ne ho. E questa di una donna che si è fatta da sé, esce da un tugurio e diventa regina e « per poco » non ha danzato nelle rappresentazioni classiche di Siracusa, questa è una bella soddisfazione e non ce n'è un'altra compagna. L ' a l - tr'anno, sapete, ero stata chiamata a regolar le danze dell'Orfeo a Firenze, ma all'ultimo momento una distorsione del piede.... a n z i , una rottura.... la gamba ingessata.... A h , voi la cultura l'avete spremuta dai libri? I o , dalla vita. Sapete che cosa v u o l dire « v i t a » , « l a v i t a » ? Vedere tutto, conoscere tutto, sfrut– tare anche la famosa intelligenza degli uomini, averla a propria disposizione, baloccarsi col genio maschile. Se avessi tenuto un diario delle mie conoscenze! T r e inglesi, due tedeschi, un ceco– slovacco, un principe siciliano, non so quanti musicisti, uno dei nostri migliori scrittori.... Proprio i n quel momento la fanciulla trae dalla sua bor– sa i l libro che sta leggendo, segna col dito i l nome dell'autore stampato in alto sul frontespizio.

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