Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933

M U S I C A E C I N E M A T O G R A F O . La recente invenzione scientifica che ha così strettamente collegata la collaborazione del suono all'immagine cinemato– grafica integrandone durevolmente g l i effetti, ha p o r t a t o a l l ' i n – dustria dello schermo u n brusco colpo, sotto la cui spinta an– cora essa ondeggia senza ritrovare per ora u n nuovo p u n t o d'e– q u i l i b r i o stabile. È stata prima d i t u t t o , una crisi d i u o m i n i e d i preparazione: la r e s p o n s a b i l i t à della parte sonora, diciamo pure, musicale, così improvvisamente resa duratura e inscindi– bile dalla pellicola, veniva, enormemente accresciuta, a rica– dere sulle spalle d i d i r e t t o r i e p r o d u t t o r i d i film, che quasi mai per l ' i n n a n z i se n'erano eccessivamente interessati. Superato questo p r i m o contrattempo, venne la vertigine, l'orgia del suo– no e della musica al cinematografo. Nel p r i m o entusiasmo della nuova risorsa, t u t t o le venne subordinato : si creò i l genere an– ticinematografico per eccellenza del film-rivista, si invasero g l i schermi d i insulse vicende aventi a protagonisti cantanti d'o– pera e d i jazz, e si mortificarono le meravigliose e i l l i m i t a t e pos– sibilità d i plein air del cinematografo nella monotonia d i q u i n – te e scenari d i v a r i e t à e nei b u g i g a t t o l i dei camerini delle artiste. I n t a n t o l ' i n i n t e r r o t t o progresso dei perfezionamenti scien– tifici faceva avanzare sempre p i ù minaccioso i l film assoluta– mente parlato, dal quale la musica è bandita, oppure ammessa soltanto là dove la vicenda spontaneamente la richieda, rispet– tando le esigenze del p i ù scrupoloso realismo. Anche questa nuova infatuazione, quella del t u t t o parlato, non si p u ò ascri– vere che ad u n passeggero eccesso d i reazione, al persistente en– tusiasmo per la nuova risorsa offerta al cinema dalla scienza, che si vorrebbe t u t t a subitamente esplorare, conoscere e sfrut– tare: troppo evidente è la deviazione a cui essa costringe l'arte

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