Pègaso - anno V - n. 2 - febbraio 1933
Desiderii 1 5 1 cedendo ad un incontenibile disagio, i l giovane smise sul p i ù bello d i leggere, piegò i l giornale e se lo pose i n tasca. A l l o r a , la donna rise. Riso alto e irrefrenabile nel quale fu preso anche l'amico. L ' a l t r o l i guardava smagato senza sapere che quel suo imbarazzo riaccendeva sempre p i ù l'allegria dei due. La don– na, come era prevedibile, aveva v i n t o , ma all'uomo era bastato contrastarne i l successo, smorzare l'ardore d i quella fiamma, far meno cieca e pesante la violenza d i quel desiderio, ( E questo è forse, — i n t r o p p i casi, — i l massimo resultato con– sentito all'intelligenza). L a cosa, tuttavia, non poteva durare a lungo. Fu la donna a sentirlo per la prima e se all'avvertimento non era estraneo i l disagio d'offendere chi la desiderava, u n ' i s t i n t i v a prudenza le impose d i troncare lo scherzo. S ' a l z ò d i colpo e e si diresse i n fretta verso i l centro della vettura, seguita dal compagno. Ridendo, si fermarono vicino alla porta e volsero le spalle al ragazzo. Questi l i g u a r d ò , immobile, allontanarsi senza capir n u l l a . Pareva che la sua v o l o n t à si scaricasse a v u o t o come fa la molla d ' u n fantoccio che ha battuto contro una seggiola e strepita, le gambe i n aria. Poi, levò g l i occhi incerti verso d i me. M a i l mio v o l t o aveva l ' i m p a s s i b i l i t à degli dei. C O R R A D O T U M I A T I .
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy