Pègaso - anno V - n. 1 - gennaio 1933
Ricordo di Augusto Murri 103 medicina, a n z i d i t u t t a la scienza, che è assai p i ù v i v a d i quelle d i M a c h e d i Poincaré, d i Croce o d i Gentile o d i Bergson. M u r r i sente l ' i n s u f f i – cienza delle n o z i o n i generali ma n o n abbandona la scienza per u n vago i n t u i z i o n i s m o o attualismo, o per opporre concetti a pseudo-concetti. L a medicina è scienza e tale deve rimanere, ma è scienza v i v a , scienza con– creta, come dopo Einstein v o g l i o n o oramai t u t t i . I l fenomeno che essa deve conoscere è u n fenomeno particolare. M e n t r e i l fisico, almeno quello d i i e r i , per arrivare alla sua legge scientifica semplifica a o l t r a n z a , i m m a g i – n a n d o c o r p i r i g i d i , gas p e r f e t t i , casi l i m i t i , i l medico comincia dove i l fisico finisce. E g l i n o n deve semplificare i fenomeni : l i deve vedere come sono, con t u t t e le l o r o complicazioni. « L a famosa mela, che, cadendo, avrebbe d o v u t o , secondo la leggenda, suscitare l'idea della legge d i g r a v i t à , parrebbe u n fenomeno semplicissimo. Naturalmente la mela cade, perché obbedisce alla legge d'attrazione delle masse. M a perché t u t t e le mele n o n cadono? Perché i l picciolo le impedisce. E perché questo vale talora per u n albero e n o n per u n altro? Perché i n u n o la n u t r i z i o n e sarà languida e n e l l ' a l t r o p u ò essere rigogliosa. E d'onde tale differenza tra i due alberi? Perché u n o è p i ù giovane e l ' a l t r o tende a seccarsi, oppure u n o ha g o d u t o i benefizii della pioggia e l ' a l t r o ha sofferto i d a n n i della siccità. M a perché anche i n due alberi ugualmente n u t r i t i l ' u n o fa ca– dere p r i m a d e l l ' a l t r o i p r o p r i i f r u t t i ? Perché i n u n o i l vento ne scosse p i ù violentemente i r a m i e ne ha maggiormente indebolite le resistenze dei p i c c i o l i , cui erano raccomandati i f r u t t i . E sia. M a allora perché anche i n u n o stesso albero cadono le mele d ' u n ramo p i ù tosto che quelle del– l ' a l t r o ? Perché la grandine o u n parassita h a n n o i n t r i s t i t o d i p i ù u n r a m o , che l ' a l t r o . Sta bene, dunque, che la mela cada i n terra per la legge d i g r a v i t à , ma quante circostanze conosciamo già e quante n o n ne cono– sciamo ancora, che per o g n i mela che cade devono cooperare insieme con essa! Chiamate pure, come volete, queste circostanze, ma certo v o i le r i – trovate da per t u t t o ». Basta questa pagina per dimostrare che A u g u s t o M u r r i n o n ha che vedere col razionalismo astratto. Q u i M u r r i , senz'abbandonare i l p u n t o d i vista scientifico, supera definitivamente l'astrattismo, r a g g i u n – gendo una ricchezza d i determinazioni, una concretezza, una v i t a degne d i u n a r t i s t a . Come la mela n o n cadrebbe senza l'attrazione newtoniana così senza u n certo v i r u s n o n si prende una certa m a l a t t i a ; ma saputo che u n or– ganismo f u i n f e t t o dal virus, n o n si può senz'altro predire quello che ne seguirà. C'è chi guarisce senza cura e chi n o n guarisce nemmeno con le cure p i ù tempestive e p i ù logiche; c'è chi n o n si accorge nemmeno d i esser malato e chi sarà infelice per t u t t a la v i t a . Si ha q u i qualcosa d i simile al fenomeno della mela che cade. « L a maggiore differenza consi– ste nell'essere q u i p i ù i g n o t o , p i ù oscuro, o p i ù complicato, d i r e i p i ù sconfinato, l'intreccio delle cause ». Sembrerebbe facile cadere nello scetticismo ma M u r r i evita o g n i pe-
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