Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932

708 M. Moretti - Ti te me ga dito na volta - cominciò la Cate esitante - che to pare el gera sior, ch'el gera un gran commerçiante, ma commer– çiante, disi, de cossa ? Lui aveva trangugiato il suo caffè con l' inevitabile smorfia al sapore del pessimo rumme (la «padronanza))) che sopravanzava quello ,dell'olandese, e poi fece un'altra smorfia [)er l'improvvisa curiosità d'ella tosa. O in che cosa aveva commerciato suo padre? ·Non in pesce fresco dell'Adriatico, ipuah ! Il marinaio decise lì per li che suo 1pad:refosse stato un grossissimo commerciante in carbon fossile delle grandi miniere istriane con ai suoi ordini cin– que o sei barche maestose e cinque o sei tronfi paroni. - Bragozzi o tartane ? - Trabàccoli, - gridò il marinaio irritato, ricordandosi a tempo che bragozzi e tartane son barche d'a pesca e non da carico. - Trabàccoli, disi, trabàccoli ! Se vuoi sapere ti dico anche i nomi : Figlio d'elle onde, Come vuoi, Alcoolizzata, Dio ti salvi e Bravo guerriero. Sorrise poi sodisfatto che i cinque nomi dei grandi trabàccoli gli fossero venuti così bene l'un dietro l'altro, senza un'esitazione, un intoppo : Figlio delle onde, Come vuoi, Alcoolizzata, Dio ti salvi e Bravo guerriero. Bravo, [>erdio. Se quel pover uomo di suo padre le avesse lasciate da,vvero cinque grandi barche da tra– sporto in fila così.. .. Ora però di questa tabacchina non sapeva più che farsene, tanto è vero che gli piaceva solo di sbigottirla con le sue grandezze. Avrebbe voluto lasciarla sulla soglia del caffeuccio così : « È meglio che ci salutiamo da amici, la mia tosetta, perché 'non so quando potrò ritornare ai Tre Ponti>>. Avrebbe potuto ri- farle il verso per non dare importanza alla cosa: « E alora, bene– deta da Dio, cossa femo? >>.In verità, non aveva niente da dire e la salutò per sempre senza un bacio, senza una rparola d'adldio, lieto soltanto d'averla sbigottita, d'averle quasi chiusa la bocca con cinque nomi di barche da carico inesistenti come il Figlio delle onde, il Come vuoi, l'Alcoolizzata, il Dio ti salvi e il Bravo guer- riero. · Così, ora, pensava di farsi bello [)er una tosa d'alta cla~se e il soprasolino lo tirava a lucido spesso e gli pareva che irresistibile fosse pme il fazzoletto legato col cordone bianco davanti, che si chiamava « lutto d'i. Cavour>> in memoria delle tante cure prodi– gate, dicevano, alla Marina dal grande statista (ad ogni modo il « lutto di Cavour)) lo preferiva a quello del pad're). Anche s'ac– corse in quei -giorni dei grandi vantaggi di così splendida ubica– zione della Capitaneria, dato che in fondo alla calle c'era il pontile d'el vaiporetto su cui passavan tante ragazze e qui all'angolo un bel tabarino e li dirimpetto un elegantissimo albergo da cui sciama– van le ardite straniere. Lo ,Sbocco della popolosa calletta divideva BibliotecaGino Bianco

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