Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932

L'Andreana 705 schiuso le labbra a un sogghigno : pregare, questo poi no. E non aveva neppur mutato d'umore poche ore dopo nel piccolo refettorio, dinanzi a una fumante zuppa di verdura che aveva fama d'esser buonissima, e con la prospettiva delle patate e del ,pezzo di carne, giacché « in marina si mangia da Dio)). Ma il marinaio in lutto s'era finto aristocratico e di scarso appetito, essendogli morto il padre ricchissimo, e, più che alla sua scodella fumante, aveva mostrato d'interessarsi, sempre con quel sogghigno, al quadro delle Medaglie d'oro della Marina, come se non lo avesse mai visto, e poi al brano di De Amicis incorniciato : « La Patria)), ricordando che quella stessa pagina l'aveva letta da ragazzo nel Cuore, ben– ché i caratteri fossero allora tanto più piccoli: « Italia, patria mia, nobile e cara terra, dove mio paidre e mia madre nacquero e sa– ranno SelJ)olti ... )). U:ff! il cuore e la coratella! Certe tirate si sanno a memoria, e il libro-Cuore in Capitaneria l'han letto tutti, eccetto forse il nostromo Pignatta e l'ignorantissimo marinaio– cuoco che debbono accontentarsi di quella sola pagina incorni– ciata e a caratteri da .sillabario. Il comandante chiamava la firma fra le cinque e le cinque e mezzo e non si poteva esser pronti per la libera uscita prima delle sei, senza contare che manca pérfino quel po' dii soddisfazione dei ·marinai-furieri, quelli che sfacchinano negli uffici a scribacchiare e a battere tasti, ma son stimati almeno per qualche cosa e aspi– rano alla licenza-premio e ad altre concessioni importanti. Ed era forse da invidiar.si il marinaio-telefonista se doveva restar tutto il giorno nel suo stambugio a ricevere e trascrivere fonogrammi ? Preferiva il ragazzo, ·se mai, la sorte del marinaio-motorista quando si dondolava lì sotto, nel motoscafo che non serviva a nessuno, cianciando con la genterella minuta che oziava sulla fon– dlamentina della Capitaneria o aspettava il vaporetto al vicino pontile, fra i più importanti e ronzanti di ciàcole No, 11._on aveva nemmen più la smania d'ella libera uscita [)er l'assoluta certezza di sfuggire a tutti i controlli con la sua eleganza un po' guappa e anche e più per il senso d'inutile audacia di quelle tre ore di libertà in cui la città misteriosa poteva essere tutta d'un marinaio,. calli, ponti, rii terrà, rami va in campo, sottoportici, salizzad'e, campi e campielli e vere da pozzo. Tuttavia la sua svo– gliatezza rion gli aveva fatto mutare il suo motto, e il suo motto era : << contro il regolamento)). Contro il regolamento, teneva i polsini della blusa sbottonati, la, blusa fuori della cintura dei cal– ,zoni anzi che dentro, e i calzoni a campana come quelli di nes– sun altro, e le scarpette anch'esse fuori ordinanza, troppo basse e 1 perfino scollate, che mostravano calzini d'un color troppo chiaro o addirittura violacei: e in questo abbigli:imento non era neppur facile sfuggire agli agguati della ronda che non chiede solo •5• - Pègaso. BibliotecaGino Bianco

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