Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932

B. Tecchi - L'annata goethiana in Italia vità >> del secondo, l' asserita superiorità di questo su quello, anzi la strenua difesa che il Grassi fa d'el secondo Fanst, come mondo superiore di poesia e dri pensiero. « I più alti vertici del poema sono, checché in contrario in Italia generalmente se ne pensi, nella se– .conda parte>>. Ciascuna delle due parti « ha una vetta che tutto guarda e a cui tutto guarda: la Notte di Valpurga nell'una, l'atto di Elena nell'altra». Sono asserz,ioni un po' ardite .... Peggiori sono certo tono approssimativo e enfatico dii stile, le molte contradizioni, i facili sconfinamenti in campi lontanissimi (per esempio l'esalta– zione dell'estetismo e d'el faustismo di D'Annunzio), l'insistenza sulla musicalità e •sulla musica, anche fuori di luogo. Non voglio infine por termine a queste note senza ricordare due opuscoli. Uno è di Adriano Tilgher sull'Etica di Goethe (Li– breria Scienze e Lettere, Roma). È un'impostazione rapida, però vi– vace e interessante di problemi molto ampi che investono non sol– tanto Goethe ma tutta l'etica in generale, al cui .studio credo che il Tilgher ·stia attendendo. Per ciò che riguarda Goethe, la parte più interessante dell'opuscolo è quella che, indipfndentemente dal ,Ma– nacorda, stabilisce con molta chiarezza i contrasti e i contatti con la morale del cristianesimo. L'altro opuscolo è quello che raccoglie '1.'resa.ggi sit Goethe di Rodolfo Steiner (Bocca). È questo il famoso fondatore d'ell'antro– posofia, per il quale anni fa, ,dopo la .sua morte, ebbi a, scrivere parole che parvero irriverenti. Voglio dire ora, a modo ,di am– menda, che lo Steiner, com.e risulta da questi tre saggi, è un fine conoscitore di Goetht>. Nel primo saggio ho trovato, tra l'altro, un'ingegnosà spiegazione sul significato del Macrocosmo e su quello dello Spirito della Terra nel famoso monologo di Fau.st; nel se– cond'o c'è una distinzione sottile delle due nature di ,Mefistofele, quella luciférica e quella arimanica. Ma nel terzo risbuca fuori troppo esoterismo e antroposofia, che ·per me è l'irraggiungibile. Non c'è dunque da lamentarsi dell'annata goethiana in Italia; e ciò era prevedibile, poiché la .schiera dei germanisti è tra noi seria e agguerrita. Se non s'è avuta, nell'anno di Goethe, una traduzione unitaria d'elle sue liriche abbiamo avuto un Faust, e molte buone traduzion i dii sing ole oipere: alcune ottime. Non s'è avuta un'opera di critica globa.le, seppure nel commento del 1 Manacorda non sia da vedere u n'interpret azione, - assai personale, ma unitaria e inte– ressante, - del mondo ,di Goethe. BONAVI<:NTURA TEJCCHI. BibliotecaGino Bianco

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