Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932

L' annata goethiana in Italia 693 bui te al Faust,. e quello che invece il poema è. Si lego-ano alcune delle.voci principali del commento: per esempio l' Azio:e, le Madri, l'Eterno Femminino; e si vedrà formarsi non difficilmente in– torno al poema un'atmosfera vibrante, per illuminazioni e oppo– sizioni, di concetti universali, che non è la cosa meno importante per intendere il Faust. Se mai il rovescio della medaglia è qui: in una volontà ec– cessiva di staccare da sé il poema, in una pnntualità cruda e aspra di dividere sempre, di non ammettere mai vicinanze e con– tatti; insomma nel non avere messo in pratica, il Manacorda, quello che bene aveva capito in teoria: « A voler troppo fissare e classificare, a voler dare un valore assoluto alle interpretazioni anche più attraenti e meglio fondate, c' è caso di perdere molta gioia dli poesia, senza [)er questo raggiungere la desiderata co– struzione teoretica)). Quella divisione che iì Manacorda persegue con intransigente costanz,a, quel fa1glio netto che egli. vede do– vunque fra trascendenza e immanenza, forse esiste nella mente del poeta; e la discussione sn qnesto ·punto continuerù, aneora. Ma che molte illusioni e fiabe intorno al trascendentalismo e per– fino al cattolicesimo del 1.l'aust fossero da toglier di mezzo ; che il Faitst sia opera essenzialmente immanentistica, e anzi in questo sia la sua sconfinata e sconcertante modernità, non mi pare che ci siano dubbi; e il ,Manacorda :ha fatto bene a parlar chiaro. Opera, dJunque, non !l)erfetta nella tra,duzione, senz'altro man– chevole nei versi, con un commento in cui qualche volta l'erudizione sopraffà la chiarezza, ma per lH preparazion~, per ]a lunga fatica, per l'acume per'sonale e nel complesso per il resultato raggiunto, resta l'o[)era più importante dell'annata goethiana. Solo all'ultimo momento, mentre ero per chiudere queste note, ho avuto notizia di un altro libro : Com1nento alla vita rli Faust, di Leonardo Grassi (editore Bocca). :È un grosso volume di cinque– cento pagine; si tratta oltreché di un commento, di una parafrasi del Fa1.1st. Quel rigore logico che nelle note del Manacorda abbiamo visto cingere come in una armatura il testo goethiano e alla fine creare un'atmosfera vibrante di concetti e di contra-sti, qui, nel libro del Grassi, si discioglie in un tono discorsivo e in un certo senso anche narrativo, poiché l'autore segue passo per passo l'azione del Fa11st e, prima dì commentarla, la racconta,. Il tono narrativo è sopratutto evidente nel dramma <li Margherita pel quale il Gràssi attinge largamente, come notizie, dalla vita del poeta e dai suoi amori. Tuttavia nel libro non manca la parte concettuale e filosofica : ce n'è ad abwndantiam: e si veda per esem[)io il lungo discorRo Ru1la distinzione fra gli elementi platonici e quelli spinoziani che si trovano nel concetto delle Madri. Un punto caratteristico dell'opera è la distinzione tra la «soggettività)) del primo Faust e l'« oggetti- BibliotecaGino Bianco

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