Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932
D. TESSA, L'è el dì di mort, alegher ! 755 di santa ragione, si mette a fare i suoi bisogni, contento di avere per un momento arrestato tutto il traffico cittadino. Bello pure l'attacco di Primavera: Oh che bella giornada ! che ciel de primavera! che se de bona cera ! Oh finalment se· fiada ! E il resto eh' è tutto un aocorato sospiro del pover uomo evaso dal suo sgabuzzino curialesco e gode del sole, del passeggio, del faa nagott, e va ai Giardin a sfreguià i michett a quji pover ochett, a quji bei anedrin. Ma poi il poeta incontra due becchini, ed è finita la sua allegria. Si conturba, interrorisce. Imagina il morto ch'essi vanno a pigliare, e la delizia della sua passeggiata primaverile è guastata per sempre .... Bella e triste poesia in cui si ripete quella nota consueta alla poesia del Tessa, della morte in città, della morte indifferente che accalappia il primo v_enuto dentro una di quelle mille case di cemento armato e lo tira fuori, e se lo porta via in mezzo al traffico che continua incessante, tra l'indifferenza di tutti. Nel Gatt del S•u,rPinin, ne La tosa del Borg e nel Maghetta il Tessa ritorna ad essere quel minuto pittore d'interni e di quadretti a sog– getto, che vive pur sempre in fondo ad ogni poeta milanese, Porta compreso. Ma, al contrario di altri, non è mai lezioso nelle sue pitture, tende a un che di rude, d'immediato, e in pochi tratti, colmandola di verità vissuta, ti pianta li dritta davanti una figura in cui riconosci subito, irrecusabili, i tratti etnicamente vigorosi e pieni d'una moder– nizzata discendente dal Marchionn o della Sciora Barborin. · CARLOLINATI. GIACOMO PRAMPOLINI, Segni. --- «Artigianelli.», Pavia, 1931. L. 8. Uno degli esteriori, - e non solo esteriori, - caratteri distintivi dell'opera di Giacomo Prampolini· è la modestia. Qualità abbastanza rara, oggi, tra i letterati: tanto rara che, pur essendo oggetto d'un giudizio che spetta piuttosto al moralista che al critico, non è possibile fare a meno, ove la si ritrovi, di segnalarla. Del resto, non è detto che la modestia, al pari delle altre virtù cristiane, debba per forza vivere confinata nella sfera dell'etica, ed essere del tutto indifferente a quella della poesia. In questi tempi_ in cui anche l'artista più riser– vato indulge oltre il dovuto al reclamismo, il Prampolini si mostra del tutto incurante di attirare sopra di sé l'attenzione: che non è ~erto una buona ragione per negargliela. L'opera creativa di questo scrittore, - un volumetto di brevi liriche BibliotecaGino Bianco
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