Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932
Caterina Mans.field 561 bavarese com'ella aveva saputo osservarla nelle sale d'aspetto dei bagni, o alla tavola comune delle pensioni. C'è dentro tutto il di– sgusto d'el clima minimo, ibrido, in cui visse: l'orrore d'ella camera ammobiliata, del ristorantino economico, della gente equivoca– mente gentile o spietata, e l'ansia di quando la padrona di casa strepita per ess.ere pagata e non si può pagare. Vi stride una pena sord'a, di tono chiaramente autobiografico, come di chi abbia toc– cato il fondo, nell'amarezza, eppure ha il senso di scend'ere ancora. E di espressa non v'è che questa pena, la quale talvolta non è nem– meno pena, ma l'inaridirsi lento, fra sabbie e sabbie, della felicità nativa; ciò che preç,isamente capita detto, in enunciazione, dalla protagonista, Viola, di The Swing of the Pendulwm : « Really, there' s a fount of happ,iness in me, that is drying up, little by lit– tle, in this hateful existence .... >>. Grezzo, irrealizzato negli altri elementi il libro sembra scritto a bella posta perché si ·detesti certa umanità, e a priori da ogni comprensione; sia pure ironica, d'ei tipi. È macchiettistico, bozzettistico. Inoltre, vi è troppo palese l'influenza, quasi letterale, dei russi : uno d'ei racconti, anzi, The Ohild-who-was-tired, è !Propriamente trascritto da una novella di Cecov. È un libro di ricerca, irto di asperità e di inquietudini eserci– tative: non inutile o falso per lei che pure nel febbraio 1920, a pro– posito di una proposta di ristampa, ebbe a scriverne: «1Manca asso- . lutamente di maturità, e magari vorrei non riconoscerlo, ora .... Non posso imporre questo genere di ferrivecchi al pubblico .... lt's not good enough. lt's positively juve11ile, e poi: non dice ciò che io voglio dire; è menzognero .... >>. All'epoca della pubblicazione In a German Pension fu senz'al– tro notato e variamente apprezzato d'alla critica inglese; a Cate– rina aprì qualche ambiente letterario, diede persino qualche ami– cizia; quella, ad esempio, (lel romanziere W. L. George in casa del quale ella in<::ontrònel dicembre 1911 quel John Middleton Murry, critico, che le deve una discreta fama per essere stato suo marito. Murry dirigeva allora, con certo Michael Sadleir, una rivistina let– teraria d'avanguardia, Rhythm, e Caterina cominciò a collaborarvi con novelle del tipo In a German Pension, ma di tono già più spontaneo, più vero, le quali sono state raccolte nel postumo So– mething Ohildish. Cambiato il titolo, dopo tre numeri, in The Blue Review, in capo a un anno la rivista morì. Caterina si trovò senza editori che volessero accettare le sue c9mposizioni e solo nell'in– verno 1915 tornò a pubblicare qualche racconto, quando D. H. La– wrence, esordiente anche lui, fondò, con l'aiuto redazionale del Murry, The Signatitre che purtroppo durò appena tre mesi. Quello sfosso inverno Caterina sposava Murry. Già stanca, già d!isillusa della vita fra letterati, insofferente sempre della realtà minuta d'ogni giorno negli appartamenti mobiliati e. più, della ss. - n11a10. BibliotecaGino Bianco
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